UNA SERIE “SOPRANNATURALE”

UNA SERIE “SOPRANNATURALE”

Autore: Sabrina Fava

Le note di Carry on wayward son dei Kansas hanno riempito stanze vuote, hanno suturato ferite, hanno fatto traboccare da migliaia di occhi fiumi di lacrime. È la colonna sonora principe di Supernatural una serie televisiva che è stata girata per quindici stagioni. Un paio di ragazzini di a malapena vent’anni si ritrovano a combattere contro un mondo crudele, immorale. Un mondo che con una sorta di sfacciato egoismo non gli ha permesso di vivere la loro infanzia dopo che le forze del male hanno assassinato la madre.

Una famiglia caduta in rovina dalla perdita di una persona tanto amata, un padre che nel desiderio di vendetta corrompe la propria anima per combattere contro quello che nell’avanzare della storia si scoprirà essere il vero e proprio Inferno.

Una serie che ha come preambolo la risoluzione di casi inspiegabili, i fratelli Winchester si ritrovano a destreggiarsi come detective nelle indagini più disparate cercando di mandare avanti il compito per cui sono stati forgiati. Sam e Dean devono seguire il lignaggio di loro padre. Sono cacciatori di demoni e di creature soprannaturali.

Da antiche leggende popolari giungono fino al folklore europeo spennellando con ironia, e con battute glaciali tanto quanto i fantasmi che cacciano, quella che sembra una storia leggera nonostante un alone dark e gotico a contornarla. I Winchester si ritrovano a combattere contro orde di vampiri, spiriti solitari che non riescono a trovare la luce e personaggi realmente esistiti come H.P. Lovecraft e le creature figlie della sua mente geniale.

E bisogna dirlo… lascia spesso spazio a frasi che suonano più o meno come: “Ma quanto sono fighi quei due?”

Dopodiché accade qualcosa.

Nell’avanzare delle stagioni ci si rende conto che la pellicola assume tinte sempre più scure sfiorando di tanto in tanto il bianco e nero. Solo il sangue, un dettaglio che avvelena le orbite, viene posto in primo piano.

I divertenti casi da risolvere sono un saltuario respiro disperato mentre cercano di non affogare in un mare che non ha confini.

I sorrisi non appaiono più sui volti dei due protagonisti. Sono le lacrime e le rughe a far capolino attorno a splendidi occhi troppo vecchi per ragazzi così giovani. Possono contare su loro stessi e su un solo amico fidato, Bobby Singer.

Non ci si può non affezionare ai Winchester dopo ore e ore passate in loro compagnia, man a mano sembrano diventati due cari amici. Si giunge ad anticipare le battute scomode che farà Dean e il disappunto che apparirà poco dopo sul viso di Sam.

Sono due personaggi inventati che prendono entrambe le mani degli spettatori e gli fanno provare così tante emozioni che a un certo punto ci si domanda se non siano reali.