Autori: Sabrina Fava ed Antony Russo
Presto sentirai le parole di quanto qui raccontato scorrerti dentro. È necessario che ti fermi un secondo. Indossa le cuffie, apri il programma che usi per ascoltare musica e cerca Something in the way dei Nirvana.
Prima di premere play, chiudi gli occhi e assorbi tutto: melodia, parole e vibrazioni per almeno quindici secondi.
Ancora il tuo respiro al ritmo e quando sarai pronto solleva le palpebre.
Ora sei dei nostri.
Perché è con questa canzone che il maledetto capolavoro cinematografico apre i sipari, facendoci balzare agli occhi una Gotham oscura, intrigante e perversa.
Appare quell’ombra tanto odiata dai fan Marvel e che, paradossalmente, in questo film gli ha fatto amare il personaggio di Batman. È diverso, è spezzato. È incredibilmente umano.
Nel lungometraggio vediamo un riscatto attoriale. Robert Pattinson con quest’interpretazione di Bruce Wayne, nella quale dell’alter ego Bruce non c’è quasi nulla, si leva finalmente i canini da vampiro e ci mostra il gran attore che è. In un’ambientazione che è la Gotham che avremmo sempre voluto vedere si destreggia un film che pare d’autore. È lento, lungo, scricchiola e ci fa ammattire.
Per gli amanti del personaggio, sicuramente è stato un duro colpo leggere il nome dell’attore, ma si son dovuti ricredere trovandosi di fronte qualcosa di nuovo ed allo stesso tempo in linea con la tradizione.
Niente superpoteri, ma “semplici” capacità investigative, che abbiamo imparato ad amare, che tuttavia erano state sacrificate. Niente scena iniziale con collana di perle in frantumi, nessuno sparo, solo il rumore del nastro adesivo come sfondo ad un soundtrack ruvido, che regala al cuore un ritmo da annaspamento. Un alternarsi fra la graffiante voce di Kurt Cobain e quella che pare una marcia imperiale.
Un film che non ha la presunzione di raccontare una storia nuova, ma che vuol conferire diverse sfaccettature a qualcosa di già conosciuto. Una pellicola intrisa di una consapevolezza differente: un dannato senso di vendetta.
Unica piccola nota dolente è il leggero cambiamento subìto nel finale, nell’esatto istante in cui Bruce Wayne decide di optare per la giustizia. Si è leggermente persa l’ambientazione cruda e buia, in ragione di qualcosa di più luminoso.
La presenza di un personaggio chiave influenza l’andamento della trama. La solita e vecchia Catwoman ha abbandonato quelle che erano le inclinazioni arroganti del personaggio, ponendo alla luce Selina Kyle. Apprezzabile laddove si è voluto sottolineare quel filone fumettistico che ha voluto far nascere del tenero tra la gatta ed il pipistrello. Sicuramente più vicina alla figura comparsa nella trilogia, rispetto a quello intravisto negli anni ’90. Ma non solo, i più appassionati capiranno che è anche un chiaro remind al meraviglioso fumetto Il Lungo Halloween.
Altro punto a favore è la presenza di diversi nemici storici di Batman, ancora alle prime armi, nonostante ne sia già evidente il potenziale distruttivo.
Vediamo, infatti, comparire un Pinguino nella sua veste da gangster e… non resta che scoprire il resto.
Ed ora che Something in the way ha terminato di echeggiarti nelle orecchie, ti auguriamo una buona visione. Ci rivedremo per il secondo film, che è già stato annunciato, pronti per fornirti altre news solo se, nel frangente, non hai avvertito alle tue spalle il rumore del nastro adesivo. Ciò nonostante, puoi sempre sperare di scorgere il richiamo del pipistrello alto nel cielo.