Autore: Gianluigi Chiaserotti
Il gioco del tennis nacque in Inghilterra nel corso della seconda metà del secolo XIX.
Riprendeva in parte l’antico gioco della pallacorda.
Nacque, come sappiamo, come un gioco di élite.
La sua data ufficiale di nascita è il 23 febbraio 1874 e fu denominato “lawn tennis” , come tuttora lo chiamano in Inghilterra, per distinguerlo dal semplice “tennis”, che poi questa parola fu un errore di pronuncia di alcuni tennisti inglesi.
Infatti era obbligatorio, prima di lanciare la palla, gridare l’avvertimento “tenez!” (dalla lingua francese per “tenete!”).
Quindi poi l’assonanza portò gli inglesi a chiamare il gioco “tennis”.
Sappiamo che fu un gioco essenzialmente maschile, mentre le donne vi si avvicinarono solo nel 1926.
La partita a tennis è formata da tre o cinque sets. In ogni set è necessario arrivare almeno a 6 games, con lo scarto di due. Se si arriva sul “sei pari” puo’ essere giocato il c. d. “tie break” (un’invenzione americana per accorciare le partite) ed il set termina sul “7-6”.
In ogni game si vince facendo 4 punti (15, 30, 40), nel senso che il “40” va confermato con un’ulteriore punto.
Se si arriva al “40 pari” si procede con i vantaggi finché un giocatore non ne acquisisce due consecutivi.
Come nasce questo tipo di punteggio.
La teoria più plausibile è quella dell’orologio.In pratica agli albori si usavano due orologi per tenere i punti, ad ogni punto le lancette si portavano avanti di un quarto d’ora, per cui 15-30-45-vittoria.
I vantaggi, però, creavano dei problemi, quindi il 45 si trasformò in 40 e il 45 si usò per il vantaggio.
Da gioco di élite, come dicevamo, si è ormai trasformato in un gioco, sicuramente sempre elegante, appassionante, competitivo, ma alla portata di tutti.
Giocare una partita a tennis con l’amico o il collega, soprattutto, dopo una giornata di lavoro, rilassa e fa fare movimenti non difficili, ma sicuramente molto ragionati, perché il gioco del tennis non è assolutamente facile.
Ed è un gioco che puo’ benissimo andare avanti fino ad oltre gli 80 anni, data la longevità odierna.
Ultimamente è sorto anche il padel, chiamato il “tennis dei poveri” il quale tutto ha, fuorché l’eleganza e l’intelligenza del tennis.
Del padel è sorta quasi una mania, ma i veri intenditori restano ancorati al vecchio e tradizionale tennis.