Autore: Heiko H. Caimi
L’imbecillità è una malattia diffusa e contagiosa, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si manifesta con una serie di sintomi caratteristici, che possono variare da lievi a gravi, a seconda del grado d’infezione. Ecco una guida pratica per riconoscere un imbecille al primo colpo e difendersi dai suoi effetti nocivi.
1. L’imbecille non sa di esserlo
Il primo e più evidente sintomo dell’imbecille è la sua totale mancanza di autocritica e di consapevolezza. L’imbecille si crede intelligente, colto, competente, originale, simpatico, e non si rende conto di essere il contrario. Anzi, si sente superiore agli altri, e li giudica con arroganza e presunzione. L’imbecille non ammette mai i propri errori, non accetta le critiche, non cambia mai opinione a meno che non gli convenga (e in questo caso si sente anche molto furbo). Ovviamente è convinto di avere sempre ragione, e di essere l’unico depositario della verità.
2. L’imbecille parla troppo e ascolta poco
Il secondo sintomo dell’imbecille è la sua logorrea incontrollabile, unita alla sua sordità selettiva. Parla sempre e di tutto, senza avere nulla da dire, né argomentazioni per sostenere ciò che afferma. Riempie il vuoto con chiacchiere inutili, ripetitive e banali, quando non scontate e facinorosamente contraddittorie. Non ascolta mai gli altri, non li lascia parlare, non li rispetta: l’imbecille interrompe, smentisce, contraddice, polemizza, insulta. Non dialoga, monologa. Non sa tacere, e non sa ascoltare.
3. L’imbecille non capisce e non si fa capire
Il terzo sintomo dell’imbecille è la sua incapacità di comprendere e di comunicare. Non capisce le cose semplici, e non sa spiegare le cose complesse. Non sa leggere, scrivere, parlare, ascoltare, nel senso che non gli importa di farlo, perché tutto ciò che crede di pensare sono opinioni d’accatto, ma che crede originali, che non ha alcun motivo di mettere in discussione. L’imbecille usa un linguaggio confuso, ambiguo, vago, impreciso, scorretto. Non sa usare la logica e spesso (ma non sempre) nemmeno la grammatica, la sintassi, la punteggiatura. Quel che è certo è che non sa usare le parole, e soprattutto i silenzi.
4. L’imbecille non pensa e non si informa
Il quarto sintomo dell’imbecille è la sua pigrizia mentale, spalleggiata dalla sua ignoranza cronica. L’imbecille non pensa, ripete. Non si informa, si lascia informare. Non ha idee proprie, ma segue le mode, le tendenze, le correnti, la propaganda. Non ha criteri, ma si affida alle fonti, alle autorità, alle testimonianze – naturalmente solo quelle che gli fanno comodo. Non ha cultura, ma ha opinioni. Non ha curiosità, ma ha pregiudizi, a vagonate.
5. L’imbecille non agisce e non si assume le responsabilità
Il quinto sintomo è la sua inerzia operativa, dovuta alla sua fuga dalle responsabilità. L’imbecille non agisce, reagisce. Non fa, subisce. Non risolve, crea (imbarazzo, ma anche menzogne). Non collabora, ostacola. Non si assume le responsabilità, le scarica sugli altri. Non si impegna, si lamenta. E, soprattutto, non si evolve, si fossilizza.
Questi sono solo alcuni dei sintomi più comuni dell’imbecille, ma ce ne sono molti altri. Se ne riconoscete qualcuno in voi stessi, o nelle persone che vi circondano, fate attenzione: potreste essere contagiati dall’imbecillità, o peggio, potreste essere degli imbecilli. In tal caso, non disperate: c’è sempre una speranza di guarigione, se si ha la volontà di cambiare. Ma se non ce l’avete, non preoccupatevi: ci sono tanti imbecilli come voi, che vi faranno compagnia e vi daranno tante belle pacche sulle spalle. E magari vi candideranno anche al premio Nobel.