Autore: Sabrina Fava
La sessualità è ancora un argomento tabù, ciò nonostante contenuti a sfondo sessuale sono fruibili da chiunque con un semplice click.
L’essere umano non ha poi così tante certezze, sa che l’unica conseguenza del nascere sarà il morire. Sa che dopo essere nato il suo corpo subirà una trasformazione continua e costante che si chiama “crescita” durante la quale farà cose semplici. Mangerà, si disseterà, farà i suoi bisogni, entrerà in società e di conseguenza sco*erà (nel caso in cui non l’abbiate capito, intendo che avrà rapporti sessuali) al fine riproduttivo o ricreativo. Quest’ultima è una storia che va avanti da migliaia e migliaia di anni e che si è affinata con il passare del tempo.
Facciamo un salto in avanti. Con l’avvento delle prime riviste pornografiche sono arrivate le “pagine appiccicate”. Per quanto riguarda l’Italia, l’atmosfera ha cominciato a riscaldarsi quasi sessant’anni fa, nel novembre 1966, quando l’anglo-birmana Rosemarie Dexter era in copertina nell’uscita numero 1 di “Men”, la prima rivista di settimanali italiani per uomini. Quel “per uomini” fa riflettere. L’evoluzione della pornografia è stata per tanti anni poco sana e forse solo ora sta cominciando a prendere una piega leggermente più paritaria. Perché una donna non può guardare materiale pornografico mentre un uomo può farlo?
Facciamo un salto indietro e vediamo insieme una realtà raccapricciante ed esilarante al tempo stesso. Troppo poco tempo fa il magico mondo maschilista della scienza si è reso conto che le donne possono provare piacere e questa incredibile scoperta è legata all’invenzione del primo vibratore elettromeccanico. Siamo nel 1869 e un interessante studio sull’ “isteria femminile” aveva preso piede già da un po’. Per farla breve, i medici avevano scoperto che se si andavano a stimolare certe parti intime femminili (non c’è bisogno di scendere in dettagli dato che tutti sappiamo a quali ci si riferisce) provocando quello che sembrava “piacere” si andavano a stemperare, se non annullare del tutto, i sintomi dell’isteria tali: mal di testa, mal di vivere ecc.
Con il solidificarsi della teoria i medici avevano sempre più clienti e le dita dolevano loro sempre più perciò hanno dovuto trovare una soluzione. The Manipulator è stato il primo vibratore inventato e ha permesso di ridurre i tempi di stimolazione da anche un’ora a cinque minuti e i medici hanno smesso di avere i crampi alle dita.
La questione era semplice, ‘ste povere donne avevano solo bisogno di un po’ di sano piacere sessuale, ciò nonostante, venivano “curate” solo quelle affette dalla patologia.
Ora torniamo avanti nel tempo al 2023. Finalmente la questione è un po’ cambiata e nessuno si sconvolge più di tanto se una donna afferma di guardare materiale pornografico, nonostante “sappiamo” che la donna può raggiungere l’orgasmo da meno di due secoli. Ritrovare materiale pornografico è semplice come scartare una caramella. Tuttavia sussiste ancora un’eccessiva ricerca del piacere e poca consapevolezza in merito.