NOVEMBRE 2024: ELEZIONI AMERICANE

NOVEMBRE 2024: ELEZIONI AMERICANE

Autore: Gianluigi Chiaserotti

Immagine di Element5 Digital

Il corrente anno è nuovamente dedicato (il 5 novembre) alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America.

Già da febbraio sono iniziate, in svariati Stati dell’Unione, le c. d. elezioni primarie, cioè la scelta dei delegati del Partito Democratico e del Partito Repubblicano che parteciperanno alle “Conventions” (normalmente tra luglio ed agosto) per indicare il candidato delle elezioni generali.

Si pensa che queste elezioni siano dirette, cioè che i cittadini indichino direttamente il nuovo Presidente degli Stati Uniti.

Invece non è così.

I cittadini indicano i grandi elettori che si riuniranno tra novembre e dicembre per eleggere il Presidente.

Quindi, una volta eletto, entrerà in carica, con il giuramento, il 20 gennaio.

Le elezioni del 2024 si delineano nuovamente con la sfida tra Joe Biden, presidente in carica, e Donald Trump, suo predecessore, anche se su quest’ultimo pesano varie vicende giudiziarie che potrebbero influenzare gli elettori e quindi inficiare la sua nuova elezione alla Casa Bianca.

Queste elezioni sono anche caratterizzate da varie situazioni di politica internazionale dovute alla guerra in Ucraina ed al conflitto israelo-palestinese.

L’America di Biden ha chiaramente preso la posizione filo ucraina e filoisraeliana.

Ma Trump, se eletto, ha posizioni completamente diverse.

Se assisteremo nuovamente al duello Biden-Trump, significa che anche gli USA sono sicuramente in una crisi, generalizzata in svariati paesi del mondo, di idee, uomini e statisti.

A mio parere l’amministrazione Biden è apparsa molto debole e poco ascoltata soprattutto nelle due crisi belliche.

Trump invece, in campagna elettorale, ha già detto e dimostrato le sue presunte idee risolutive.

Sarà il popolo a decidere.

Sono due crisi belliche molto strane in quanto ognuno dei popoli interessati è fermo sulle sue posizioni.

Dopo le elezioni del 5 novembre p. v. avremo, almeno si spera, una  posizione un po’ più chiara dall’inquilino della Casa Bianca anche se, e questa è una mia convinzione, gli Stati Uniti d’America dovrebbero pensare di meno a fare i c. d. “ispettori del mondo”.