LONDRA CITTA’ APERTA

LONDRA CITTA’ APERTA

Autore: Davide Seidita

È da settimane che voglio scrivere questo articolo, ma ho dovuto prendermi un po’ di tempo per maturare l’idea di realizzarlo. Trasferirsi da un piccolo paese di provincia ad una grande metropoli come Londra è stato come salire sull’espresso del binario 9 ¾.

            Da noi, in Sicilia si dice: “Quannu u piru è maturu, cari sulu” (Quando il pero è maturo cade da solo); questo proverbio siciliano sta a significare che bisogna dare tempo al tempo , alle situazioni, ai pensieri, alle parole, prima di metterle a fuoco.

            E così è stato per me.

            Londra è una città dalle tante sfaccettature. Nei primi due mesi in cui ho vissuto in questa meraviglia, ho avuto modo di confrontare la mia cultura, (italiana e siciliana, quindi doppia, con le altre, e il risultato è stato sorprendente, se non ricco di contenuti.

            Quasi tutte le mattine, mi alzo e mi chiedo: che cosa scoprirò oggi? Perché qui è così, diciamoci la verità. Ogni giorno torni a casa, dopo una lunga giornata, e puoi sempre raccontare (dove racconti sempre )  una storia.

            Ed io voglio raccontarvela in queste righe.

            La mattina mi alzo. Prendo un caffè e nel frattempo mi sparo qualche heets. Dopo una doccia molto intensa, mi sistemo da Visitor comodo e mi inoltro fra le strade del quartiere in cui vivo, Finsbury Park, punto strategico che collega il cuore di Londra e le sue periferie.

            Decido di salire ( nel)  sul  29, il bus che arriva fino a Trafalgar Square, passando da numerose zone rinomate della città, di cui vi sto per raccontare.

            Fermandovi in zona dell’Arsenal, c’è l’Emirates Stadium, dove da cui le urla dei tifosi arrivano persino dalla finestra del mio appartamento.

            Proseguendo più a sud, giungiamo a Camden Town, famoso quartiere di Londra dove è possibile  visitare i molteplici negozi e botteghe, ma anche degustare lo street food delle varie etnie. Naturalmente, non mi sono fatto mancare la foto con la statua di Amy Winehouse: la cantante, infatti, viveva in questo quartiere, perciò lo frequentava spesso e volentieri.

            Il 29 continua la sua traiettoria verso sud, e arriva a Stephen Street, dove, a pochi metri, sorge il British Museum, uno dei più grandi e importanti musei della storia mondiale. L’ingresso è totalmente gratuito e si possono visitare diverse sezioni, come il Dipartimento Antico Egitto e Sudan; il Dipartimento greco e romano; il Dipartimento mediorientale; fra le tante opere storiche si può ammirare la stele di Rosetta che, grazie alla parte scritta in greco, ha aiutato i ricercatori a comprendere l’antica lingua egizia.

            Ragazzi, credetemi, qui avrete bisogno di settimane per visitare ogni sezione da cima a fondo. E un giorno ci torneremo con un articolo, promesso.

            Il 29 prosegue ancora il suo percorso e giungo a Leicester Square, piazza che sorge nel cuore di Soho, nel West End. Io qui decido di scendere dal bus, preferisco camminare a piedi. La piazza è famosa non solo per le premiere  dei film,  nei cinema come l’Empire e l’Odeon, ma soprattutto per la sua vita mondana.( Per) chi cerca di svagarsi in una normale serata, ha la possibilità di scegliere una miriade di locali: puoi andare nei locali LGBTQ+ per restare a bocca aperta nel vedere spogliarellisti che si esibiscono sui banconi dove ti servono da bere. Puoi andare nei locali dove si esibiscono molte band, che suonano jazz, soul, rap, reggaeton, country, dove è impossibile non unirsi a cantare a squarciagola. 

            Poi (,) c’è il quartiere di China Town. Già dal nome del posto, penso che abbiate capito. Credetemi, dopo aver ballato e bevuto, è impossibile non inoltrarsi in un ristorante cinese per mangiare un bel piatto di noodles con una lattina di coca cola zero.

            Ma il nostro viaggio non finisce qui: proseguendo a piedi giungiamo a Trafalgar Square, ed è lì che il tuo cuore si riempie di  seri dubbi: non sai proprio cosa vedere prima.

            Sulla piazza, sorge il National Gallery, che vale la  pena  visitare per un’intera giornata. Se decidi di fare un salto a Buckingham Palace, passando dall’Almiralty Arch, potrai goderti la bellezza del St James Park, ammirando da lontano il Big Ben, il palazzo di Westminster con la sua fantastica Abbey, e anche il London Eye.

            Tuttavia, io decido di proseguire per Charing Cross per andare a mangiare il gelato da Amorino, servito in un cono con il nocciola e il pistacchio a fare da petali di rosa. Fantastico.

            Infine, arrivo a Piccadilly Circus, piazza molto simile a Times Square di New York. Ragazzi, credetemi, da lontano ho iniziato a percepire una certa adrenalina, man mano che mi avvicinavo. Nella piazza, dei ballerini danzavano latini americani, musica pop. La gente ballava. Secondo voi, come posso concludere questa giornata in bellezza? Mi sono inoltrato volontariamente.

            Ebbene sì,  questo è un piccolo assaggio di Londra. Quando metti piede fuori casa, spendi almeno 100 pounds senza rendertene conto. Il punto è che ti sei divertito così tanto che in fin dei conti ammetti che ne è valsa la pena.

            Forse mi sono dilungato (abbastanza), però il bello è proprio questo: hai notato quante storie può raccontare Londra?