Autore: Michele Larotonda
L’Italia è fuori dal mondiale ed è la seconda volta. Ora non è che con questo articolo voglia tirar fuori tutta la mia italianità da maschio medio, anche perché nonostante io ami lo sport, il fatto che la nazionale non sarà in Qatar mi frega fino ad sin certo punto. Quindi non starò a lamentarmi del fatto che obiettivamente non abbiamo giocatori degni di nota, che l’allenatore anche stavolta era sbagliato, che la direzione generale e tutta la FIGC è composta da una massa di incompetenti. Fatto questo preambolò, l’Italia è fuori dal mondiale perché se lo merita.
Quello che mi ha inquietato di più, è la priorità giornalistica di alcuni telegiornali e di alcune testate dei quotidiani. Dunque facendo un ragionamento: die anni fa circa abbiamo scoperto l’esistenza del Covid e si parlava solo ed esclusivamente di questo, tutti sono diventati esperti immunologi, virologi, infettivologi e le notizie certe e sicure si cercavano sui social e non dai medici. Poi lo zar Putin ha pensato bene di iniziare una guerra che ha distratto l’informazione da una pandemia ancora in corso e qui la prima domanda (a cui ancora non bho risposta), a che punto siamo con la pandemia? Se ne stiamo uscendo e annunciamo la fine dell’emergenza, aboliamo mascherine (finalmente), togliamo il Green Pass (era ora), perché, nonostante la guerra, i casi sono risaliti? Positivi vuol dire malati?
Infine giungiamo a oggi 25 marzo e tutti gli organi di informazione mettono come prima notizia l’uscita dal mondiale dell’Italia. i telegiornali di oggi, hanno dedicato, orologio alla mano, cinque minuti di servizio sulla guerra, quattro minuti sul Covid, mentre sulla nazionale Italiana hanno mandato in onda, servizio, approfondimento, speciale sul passato glorioso e dibattito sul dopo Mancini (ammesso che ci sia).
Tutto questo solo per dire che a volte le priorità sono strane e le verità molteplici.