Autore: Sabrina Fava
Il direttore mi ha gentilmente intimata a scrivere quest’articolo, perché l’abbia proposto proprio a me non lo so. Che volesse velatamente informarmi del fatto che sono un espositore flashato?
Penso che procederò raccontandovi i fatti per come sono andati e per come andranno in futuro, perché si sa certe cose non cambiano mai. Ho partecipato a qualche fiera come autrice ed ho imparato a districarmi egregiamente nel mondo del marketing, lasciando agli altri i neoplastici preamboli.
Perciò ora focalizzatevi nella mente una di quelle fichissime fiere. Stavo per intimarvi a chiudere gli occhi ma se lo faceste non riuscireste a leggere un accidente di niente. Quindi teneteli ben sbarrati.
Ce l’avete, giusto? Una fiera fichissima, okay.
Ed eccomi sullo sfondo. Sono quella vestita di tutto punto, un paio di stringate in pelle, calze velate ad abbracciare le corte gambe, poi per cortesia saliamo un altro po’ ad inquadrare l’abitino viola che se andassi a teatro brucerei all’istante. E poi un po’ più su. Una giacca a coprire le trasparenze della manica perché è vero che solo chi mostra, vende. Ma devo vendere libri, mica altro!
La giacca combacia alla perfezione con l’abito. Le migliori fashion blogger insegnano. “La giacca non deve essere mai più corta dell’abito” a meno che non sia molto più corta e in quel caso si evita l’effetto schifo.
Ma… ce la fai a salire con quella videocamera sì o no? Fai vedere la mia faccia! Eccolo, il sorriso. Denti appena lavati e freschi freschi di dentista. Ma non avvicinarti troppo altrimenti me li sbecchi i denti, proprio come è accaduto a qualcuno giusto una manciata di anni fa. E lui li ha dovuti rifare tutti!
Ed ecco che arriva il primo papabile cliente. Si avvicina, sta mantenendo la giusta distanza per non dare troppo nell’occhio, ma ormai l’ho in pugno come una preda. Lui non sa che gli basta una guardatina, un’occhiata al mio volto che lo pietrifico manco fossi Medusa.
Dai su, alza lo sguardo. Io sorridendo non sto attendendo altro.
E lo fa, cavolo se lo fa.
La nuca si alza verso l’alto, gli occhi vagano dai cartelloni appesi al banchetto dello stand al mio libro, al roll-up che si staglia a lato e BOOM si fissano nei miei.
Mostro l’eccellente operato del dentista, dicono che il sorriso sia il mio punto forte. E ora scateniamo l’inferno.
Devo essere sicura, convinta, devo vendere il mio libro come se fosse oro, ma far trasparire al contempo umiltà. Blatero, ma non troppo, informare, ma non appesantire.
Lascio tempo, osservo con il solito sorriso stampato sul volto.
Il cliente mi guarda, un’alzatina e dalle sue labbra scrosciano le seguenti parole: «Ma sì dai, lo prendo».
Dentro di me esulto, tuttavia con le mani che fremono cerco di contenere la soddisfazione. Autografo, segnalibro e il signore può andarsene contento tanto quanto me.
Avviso importante: Nomi, personaggi, luoghi ed eventi narrati sono il frutto della fantasia dell’autore o sono usati in maniera fittizia. Qualsiasi somiglianza con persone reali, viventi o defunte… no aspettate, non avevamo detto che è tratto da una storia vera? Mah… che confusione!