Autore: Davide Libralato
Non è scoperta di oggi che il Rock oltre ad essere un genere musicale è da qualcuno vissuto come una vera e propria filosofia di vita; magari non da tutti , ma da chi lo respira a pieni polmoni facendosi trascinare da ogni sua sfaccettatura assolutamente si, ve lo assicuro.
Come ogni dottrina che si rispetti il rock non ha una reale data di nascita , nonostante gli vengano attribuite paternità multiple (il plurale non è affatto casuale) in momenti storici ben precisi. È altresì vero che non nasce così a caso, e le influenze musicali dalle quali plasma le prime impronte gli sono conferite da una miscela di rithm&blues, funky e in parte anche dal country; dobbiamo quindi oggettivamente ammettere che la zona geografica di cui parliamo è il nuovo continente. Partendo da questo, ci è più facile intuire che per creare proseliti in tutto il pianeta (quindi anche lontano dagli USA) e per riuscire a svilupparsi negli anni mutando in centomila sfumature diverse, questo splendido macrogenere ha avuto dei veri profeti. Molti sono per nostra fortuna ancora in vita, ma molti purtroppo no. Chi meglio di loro ha potuto e può definire, ridefinire e distribuire i messaggi e i “dettami” del caso? <br>Esattamente come per tutti i nostri interessi, anche per la musica abbiamo diversi sistemi di fruizione (soprattutto al giorno d’oggi dove è sufficiente lo smartphone che teniamo sempre in tasca). È però indispensabile tenere a mente che per quanto possa essere figo e corroborante ascoltare musica di qualità in maniera autonoma, non sia mai paragonabile a prender parte ad un concerto dal vivo. Questo può sembrare banale ma per chi non ha mai assistito ad un “live” può non esserlo. Le emozioni da vivere in una situazione di questo tipo non si limitano al mero ascolto di una prestazione tecnica ma al passaggio completo di molteplici vibrazioni che passano dal cuore, attraversano il cervello per arrivare alla pelle. Limitandosi ora al genere sopracitato, quali sono secondo voi quelle band o quegli artisti che avremmo voluto vedere ma non si è fatto in tempo? Io vi dirò la mia, per stimolare la vostra e sperando che la possiate condividere insieme a me. Uno su tutti è sicuramente il Re indiscusso Elvis Presley, purtroppo morto troppo giovane, che da solo riuscirebbe ancora oggi ad intrattenere con la sua presenza scenica, con lo stile inimitabile ed il supporto tecnico non indifferente. Sono sicuro: gran parte dei baldi giovanotti che ora sembrano distanti da questa realtà rimarrebbero a bocca aperta, in completa venerazione. E il Led Zeppelin? Una band del genere adesso manca come l’aria in un ascensore. Indiscutibilmente belli, sudati, dannati quanto basta e mostri (anche o soprattutto) di talento, tecnica ed innovazione. Andando (di molto poco in realtà) avanti con gli anni ci fermiamo sicuramente a Londra, per incontrare ed innamorarci dell’ energia di una tra le bands più grandi e discusse della storia: i Queen. La maestosità di questo gruppo capitanato da uno dei Frontman più influenti di tutti i tempi fa di loro un modello da imitare (il più delle volte con scarsi risultati). Facendo mezzo passo indietro sembra quasi scontato citare i Pink Floyd, considerati forse i più grandi di tutti i tempi non solo dagli ascoltatori, ma anche dagli addetti ai lavori. Anche volendo oggi sono tutti orfani di almeno un componente e quindi privi della loro magica autenticità. Ho citato solo parte dei discepoli con cui poter stuzzicare la nostra memoria, anche perché ora non ci resta che godere della loro grandezza attraverso l’ascolto delle opere d’arte che ci hanno lasciato. La macchina del tempo non è stata ancora inventata perciò per trarre maggior insegnamento possibile dall’esperienza dobbiamo tentare di non perderci alcune ” ensemble ” di talento quando sono in attività…potremmo altrimenti pentircene fortemente. Parola di Davide e di tutti i fedelissimi di questo fantastico mondo che va oltre un genere musicale.