Autore: Sabrina Fava
Il nerd non è più uno sfigato con brufoli e occhiali. Essere nerd nel 2024 è uno status symbol. Anime, fumetti e serie tv non sono più solo cultura popolare.
Ogni fine settimana, dalle cittadine più piccole a quelle più grandi, in Italia si organizzano eventi dall’animo nerd: le fiere del fumetto e del cosplay. Il cosplay non è altro che la nuova versione del “travestimento di Carnevale” dove si incarnano i personaggi che alimentano schermi e carta. Il problema è solo uno: spesso la stoffa degli abiti è un po’ carente. Tuttavia, lasciando da parte quei pochi casi problematici, all’interno delle fiere non ci sono giudizi riguardo ai costumi succinti, stretti e in latex che indossano sia ragazzi che ragazze. Il commento, l’occhiatina di troppo, la foto scattata con uno zoom eccessivo sono una garanzia ma solitamente niente di più di questo. In fiera in molti sono poco vestiti, soprattutto nelle stagioni estive, ma una sorta di alone di solidarietà racchiude tutti in una bolla.
Il problema giunge quando si varcano le soglie dell’Inferno lasciandosi alle spalle i mascherati. Una volta usciti dalla fiera inizia il vero incubo. Durante il tragitto per raggiungere la macchina, i brividi che corrono lungo la schiena non sono pochi. Per le donne è peggio.
Il passo che si affretta mentre la notte diventa sempre più gelida, la gonna che si alza sulle cosce, le dita delle mani che fremono per abbassarla. I tacchi che rintoccano sull’asfalto. Se fino a poco tempo prima non ci si doveva preoccupare di commenti osceni, o per meglio dire catcalling, dal momento in cui ci si trova in un altro luogo e contesto tutto cambia. Risate, toccatine veloci, sguardi, richiami.
“Ehi ragazze possiamo venire con voi? Che belle che siete! Ma quei vestiti li usate anche per altro? Che ali da fata che avete! Possiamo volare con voi? Che bello scettro!”.
Il cuore batte sempre più veloce, il ritmo della camminata aumenta e di conseguenza la gonna si alza sempre più in fretta. Cosa si deve fare in quei frangenti? Un paio di donne sole contro decine di uomini che ogni tre negozi additano e commentano. I più coraggiosi potrebbero suggerire di rispondere per le rime, tuttavia non sappiamo mai cosa passa per la mente delle altre persone. E se la reazione fosse peggiore del previsto?
Per sconfiggere la paura l’unica arma che rimane è l’indifferenza davanti a questo genere di violenza: una violenza contestuale, una violenza viscida che, a differenza dei nerd, è sempre andata di moda ,dall’alba dei tempi.