Autore: Gianluigi Chiaserotti
Giorni or sono mi sono ritrovato per lavoro nella zona romana dell’Università “La Sapienza” dove, nel lontano 1986, mi laureai in Giurisprudenza.
Ho terminato per debito tempo l’impegno che avevo e mi son detto perché non fare una passeggiata all’interno della Città Universitaria.
C’ero già stato altre volte dopo la laurea, ma stavolta è stato veramente diverso.
Ho sentito un’insita emozione di nostalgia di un bel tempo trascorso in quel luogo.
Ho finalmente guardato in faccia la statua della Minerva che fiera è ubicata al centro della fontana dinanzi all’ingresso dell’Aula Magna del Rettorato, lo “Studium Urbis”.
Infatti è tradizione, fra gli studenti, non guardare mai in faccia la detta statua prima di ciascun esame in quanto “puo’ non portare bene”.
Superstizioni universitarie!
Dopo codesto “incontro” ho salito le scale della mia Facoltà, Giurisprudenza appunto.
Ho fatto un giro nelle varie aule, ed in ciascuna ho ricordato sia le lezioni che frequentavo con assiduità, sia gli esami.
Ed eccomi all’aula più grande, la “Calasso” ove non so quanti esami ho affrontato. Dal primo di Diritto Romano ad uno degli ultimi complementari. Mi pare Storia del Diritto Canonico. Esame affollatissimo in quanto l’unico libro era di appena centoottanta pagine.
Eppoi le stanze degli istituti alla ricerca dei professori o degli assistenti per recuperare le dispense necessarie all’approfondimento delle materie od attenderli per far visionare i capitoli della tesi (allora non c’era la comodità della posta elettronica).
Eppoi gli angoli dove con la collega dell’epoca Susanna (anche compagna di Liceo) ci rifugiavamo, o nella pausa dalle lezioni o prima di ciascun esame, per applicare, ed al meglio, e soprattutto con educazione, il piacere di fumare.
Ultima tappa di questa mia “rimpatriata” è stata la Sala delle Lauree, sempre chiusa nei giorni senza discussioni quando frequentavo l’università, ma stavolta stranamente aperta quale sede di esame.
Entrarvi è stata un’ulteriore emozione.
Il ricordo è immediatamente andato a quel 10 luglio 1986 quando il Presidente di Commissione, lo storico del diritto e preside della Facoltà, Mario Talamanca, mi comunicò che ero divenuto Dottore in Giurisprudenza.
La degna liberazione ma soprattutto la soddisfazione di quattro anni di duro, attento, ma convincente ed approfondito studio.
La Sapienza è sempre lì e mi attende senza dubbio per un’altra visita e la statua della Minerva puo’ sempre ormai essere guardata in faccia.