LA POESIA E’ ANCORA POP

LA POESIA E’ ANCORA POP

Autore: Silvia Vercesi

La poesia, o meglio, l’arte della poesia, è qualcosa che viene da lontano, da molto lontano e che nasce addirittura prima della scrittura e che, soprattutto alle origini, aveva molto a che fare con la musica (e le canzoni) e con l’esigenza di ricordare e tramandare i testi, anche e attraverso la musicalità delle parole, insomma, quasi una sorta di ipertesto ante litteram.

Ma la poesia è anche e soprattutto, qualcosa che gioca con le emozioni, con i sentimenti, le immagini e i ricordi, che “va dritta al cuore” e che “pizzica” e stuzzica certe corde emotive. Inevitabilmente poi ci evoca e rimanda a quello che abbiamo imparato a scuola su di lei: la metrica, le rime, le figure retoriche, il tutto “condito” da un linguaggio aulico e forbito. E poi: sonetti, endecasillabi, distico, rima baciata, ballate e madrigali… ve li ricordate?

E che dire poi dei poeti, tormentati intellettuali ed eruditi, per cui non era certo così semplice emularli e riuscire a comporre… “rime a regola d’arte”?

Ma oggi? Oggi, ma in realtà già dal XIX secolo, la poesia si è liberata dai vecchi schemi e moduli e sempre più di frequente le poesie sono composte da versi sciolti, senza seguire uno schema e magari senza nemmeno una rima.

Così però potenzialmente e “nel bene e nel male”, possiamo essere un po’ tutti poeti… e qualcuno starà storcendo il naso.

In un paese come l’Italia in cui ci sono quasi più scrittori che lettori, questo fenomeno è certamente amplificato ancor di più nell’ambito della poesia e così rischiamo sì, di essere tutti poeti, ma poeti senza un pubblico e destinati al… “muto oblio”. Sapete quanti libri di poesie si vendono in Italia ogni anno? Beh pochi, molti pochi…

Quindi la poesia è morta? Secondo me no, forse i libri di poesia un po’ lo sono, ma non i testi poetici.

Comunicare e trasmettere emozioni con testi brevi ed immagini evocative, parlare di sé, ma parlare un po’ anche a tutti e in velocità, quasi un mordi e fuggi…. vi ricorda qualcosa? Che la poesia sia destinata a trovare una nuova casa, non più nel libro cartaceo ma nelle pagine web e social?

E se siamo tutti un po’ poeti, un po’ tutti e per tutti… beh vorrà dire che la poesia è davvero e ancora… moolto… POP!