Autore: Andrea Satta
Un caloroso saluto a tutti i miei lettori, con la speranza che il 2023 si concluda nel modo migliore possibile. Prima che termini questo anno così complicato, condividerò (perché ora posso scrivere ciò che prima potevo solo accennare) i fatti e i come attraverso un resoconto esteso e dalle tinte oscure, con sprazzi di entusiasmo per un anno che ha avuto un inizio discreto ma si è rapidamente immerso in una spirale negativa a partire dalla fine di febbraio, per concludersi con un boato di felicità. Questa discesa mi ha trascinato in una sorta di favola oscura, conclusasi definitivamente e ufficialmente pochi giorni fa, prima del Natale e come accennato poc’anzi, racconterò i fatti che mi hanno coinvolto, pur restando nei limiti necessari per evitare potenziali ripercussioni aggiuntive (considerando che si tratta di individui privi di onore e rispetto).
Ma facciamo un passo indietro. Il 2023 ha iniziato a svelarsi con tutte le sfumature di un’opportunità promettente, sia dal punto di vista umano che economico. Non si poteva dire fosse iniziato col botto, ma certamente sembravo intravedere delle buone prospettive. Tuttavia, il destino ha deciso di gettare un secchio d’acqua gelida sulla mia vita alla fine di febbraio, con un pignoramento (finalmente posso rivelarlo) che ha spazzato via tutti i miei modesti averi dal mio conto corrente per una colpa che NON era mia. E non pensiate che stia esagerando. La mia unica colpa è stata quella di essermi fidato, nell’essere stato sia generoso che stupidamente ingenuo, nonostante avessi visto lampeggiare i segnali di un imminente pericolo. Ho trascurato tali avvisi in nome di una fiducia mal riposta, solo per trovarmi pugnalato alle spalle da un atto codardo.
Cosa è successo? Anni prima, un vecchio amico in difficoltà mi chiese aiuto, trovandosi senza casa. In un momento di generosità e gentilezza, decisi maldestramente di offrirgli ospitalità, nonostante il suo problema con l’alcol. Non mi andava a genio, ma ho commesso l’errore di tralasciare la situazione (una grave negligenza da parte mia, dato che avrei potuto liberarmene tempestivamente, non sopportando gli ubriaconi). Successivamente, stipulammo tutti insieme un contratto di locazione 4+4 con la proprietaria, subentrata al padre anziano. Il problema, che nessuno ci segnalò, era che si trattava di un contratto di locazione in solido. In poche parole, ciò implica che tutte le persone coinvolte sono collegate sia nei benefici che nei problemi. Nel caso di una locazione, se una degli inquilini non adempie al pagamento, l’intero debito ricade o viene suddiviso tra le diverse parti coinvolte nel contratto.
Nell’ignoranza reciproca, attraversando periodi fra alti e bassi, ognuno di noi proseguì con la propria vita in quella dimora. Personalmente, resistevo all’idea di trasferirmi, attratto dalle dimensioni generose della casa e dalla comodità di trovarsi in una via di Milano, che mi agevolava negli spostamenti. Poi è sopraggiunto il Covid, una presenza che si è protratta nel tempo. La situazione ha messo il mio coinquilino, impiegato come cameriere, con le spalle al muro. Anche io affrontavo gravi difficoltà economiche, ma riuscivo a lavorare. Naturalmente, cercavo di assicurarmi, verbalmente, che il mio coinquilino adempisse al pagamento del suo affitto, ma lui continuava a rassicurarmi. Tuttavia, iniziai a notare incontri sempre più frequenti tra lui e la padrona di casa. Le mie domande sul motivo di tali incontri venivano accolte con bugie ricorrenti. Stanco di quest’insolita situazione, decisi di affrontare direttamente la padrona di casa. Fu così che scoprì che il mio coinquilino le doveva un arretrato di ben un anno: un intero anno di affitto. Rendiamoci conto di QUANTO è un anno di arretrati.
Furioso e incazzato, con tutti i responsabili perché ero stato messo volutamente all’oscuro del danno, misi alle strette il coinquilino. Lui, sentendosi però tradito dalla parola data alla signora, smise di rientrare del debito che aveva causato, non pagando più l’affitto e facendo aumentare enormemente il debito. Ben presto cercai di trovare una soluzione fra le parti che mi permettesse di rimanere ancora in quella casa. Ma il danno era fatto e sapevo già che dovevo andarmene. Ciò che volevo era di evitare proprio quanto mi sarebbe successo.
Nelle settimane successive, aiutai la padrona di casa, facendole parlare con un’amica dell’agenzia delle entrate, svolgendo per lei il lavoro nel regolarizzare la situazione del contratto, che si rivelò irregolare. Ed è quì che giungiamo ad una data importante: è il 2 dicembre del 2021. Presso l’agenzia delle entrate di via della moscova a Milano… io con la presenza della signora, ci facemmo spiegare tutte le opzioni a sua disposizione, ma ovviamente avevamo difronte un’emerita incapace in erba appena uscita dall’asilo nido (soprattutto per il sottoscritto che in quanto a jella ne ha da vendere!). Questa lamentela può sembrare ridicola ma non lo è, perché con una persona adeguata, avrebbe convinto la signora a NON fare ciò che invece avrebbe scelto. Potendo cioè la ex padrona di casa, fare QUALSIASI cosa per non indebitarmi in colpe non mie… ebbene, la medesima scelse di non cambiare nulla. NULLA.
Furioso, incazzato ma soprattutto devastato dall’inganno… compresi di essere stato doppiamente tradito: il primo da uno che si professava amico ed a cui gli ho prestato aiuto e soccorso nel momento del bisogno e che con la complicità della sua compagna tossica (una donna russa di merda, veramente una brutta persona, detto e riconosciuto anche da chi la incrociata), si è ben guardato nell’avvisarmi; la seconda, che ha sfruttato la mia buona fede e la mia onestà, per farmi VOLUTAMENTE e COSCIENZIOSAMENTE del male. Oltremodo mi resi disponibili a pagare da subito metà del debito purché i contratti venissero separati, con la disponibilità di andarmene dopo un mese. Purtroppo non ottenni mai una risposta e le mie ultime parole furono: ci vediamo in tribunale!
Oramai era tardi. L’uomo a cui avevo prestato soccorso mi fece sbattere fuori dalla casa in cui l’avevo ospitato e lei… beh, lasciamo correre! (ATTENZIONE: parliamo di una persona, il padre della mia ex padrona di casa, che aveva trenta appartamenti in affitto sparsi per Milano. Oggi è deceduto e ha passato tutti gli averi sono passati in mano alla figlia. Badate bene di una cosa molto importante: questo individuo, prendeva tutti gli affitti in nero, senza mai dichiararli al fisco o denunciarli, probabilmente perché li dichiarava sfitti. Mi domanderete e vi chiederete a sua volta: possibile che nessuno se ne sia mai accorto? Sì! Perché siamo in un paese corrotto e voci di corridoio, ma erano e restano solo voci mai confermate, dicevano che era protetto da qualcuno molto in alto all’egenzia delle entrate o forse direttamente da una persona presso la guardia di finanza). (Ma andiamo avanti: come lo sai che questa persona intascava gli affitti in nero? Facile: io pagavo in nero. La mia inquilina pagava in nero. Le due famiglie dell’ultimo piano pagavano in nero. E quando non volle regolarizzarmi il contratto, lo denunciai avvalendomi di una legge che vergognosamente questo paese di merda decretò successivamente incostituzionale… una legge fatta per scoprire gli evasori fiscali… incostituzionale. Giudicate voi in che paese viviamo, sic!) Questi sono i fatti. Ovviamente non è finita. Incomincio a cercarmi una nuova casa e la trovo presso l’attuale topaia di merda fuori Milano (il costo dell’affitto è troppo alto per una casa così mal messa – ma non avendo più tempo a disposizione, dovevo accettarla). Nel frattempo la macchina della giustizia andava avanti e pareva evidente che si stavano accanendo proprio su di me. Il mio coinquilino nel frattempo scomparve nel nulla non rispondendo più alle mie telefonate o messaggi, procedendo nel calvario kafkiano fra denunce, presenze in tribunale, avvocati incompetenti prima e dopo; subendo sulla mia pelle cosa volesse dire la parola DEPRESSIONE. Non uscivo più di casa se non per lavoro. Non chiamavo più nessuno e se lo facevo esternavo falsa tranquillità. La fiducia nel prossimo era a rasoterra. Incominciai a tagliare tutte le spese inutili ed a vendere il possibile fra i miei oggetti per andare a campare. Caro Fedez, tu NON hai idea di cosa voglia dire la depressione e come ci si senta quando non hai commesso nessun reato ma vieni trattato come un delinquente e vieni lasciato solo. SOLO!
In estate finalmente si aprì uno spiraglio, con gli avvocati a fare il tira e molla per un accordo. Però, per estinguermi dal debito, fui costretto a sua volta ad indebitarmi. Non avevo altra scelta, ma del resto, avendo un pessimo avvocato che non aveva fatto ciò che gli chiedevo, ovvero di denunciare davanti al giudice le responsabilità della signora per aver taciuto sulla morosità, facendolo crescere a dismisura, ero costretto a scendere a questi compromessi.
Lasciando perdere l’atteggiamento dell’avvoocato della signora, molto discutibile anche difronte a regole deontologiche, giungiamo al recentissimo incontro nello studio dello stesso, dove sono piovute parole… diciamo che non mi sono trattenuto pur esprimendomi senza volgarità o accuse varie. Alla domanda del motivo che li spingeva a prendersela con me, la sìua risposta fu “ma se non sappiamo neppure dove sia il suo ex coinquilino“. Eh lì non ci ho più visto. Infatti lo accusai di non prendermi per il sedere, poiché tutte le informazioni erano incise nero su bianco negli atti giudiziari, quindi mi stava mentendo. Non potevo soprassedere alle bugie e la meschinità nello sguardo di una persona che aveva lavorato apertamente per gettarmi sul lastrico (e poiché non potevo fidarmi, registrai l’intero incontro). Ma per quale motivo avevano agito in questo modo? Facile! IO NON SOLO AVEVO SEMPRE PAGATO ma aggiungo io, avevo denunciato il padre perché non voleva regolarizzarmi l’affitto. E quindi la figlia si è voluta vendicare, ben sapendo che tanto dall’altra persona non avrebbe mai visto un centesimo. Oggi sappiamo che lei era in disaccordo e che voleva tutto il malloppo nell’esposto per morosità (posso dirvi che era una cifra molto importante), ma pure il suo avvocato le fece rendere conto che le conveniva accettava quel compromesso, perché diversamente non avrebbe visto un centesimo.
Ora però è tutto chiuso. Tutto è stato pagato e le carte ne certificano la fine. E del mio ex coinquilino? Denunciato per truffa. Stiamo ancora aspettando di essere convocati dal giudice e se pur trovando difficile che rientri dei soldi regalati, non posso fare altrimenti che portare avanti la denuncia, affinché non possa mai più fare del male al prossimo. Ma l’idea di portare avanti una seconda denuncia nei confronti della signora è molto forte, anche se alcuni avvocati mi hanno risposto che per via del suo atteggiamento ambiguo e molto discutibile, andava esposto immediatamente e che al momento, è improponibile. Che dite, è stato un anno folle?
Pensate che in estate, disperato perché non avevo quasi più soldi neppure per mangiare, stavo per chiedere aiuto con un Crowdfunding. Mi ero pure registrato, ma poi, in uno stupido rigurgito d’orgoglio, lasciai perdere.
Ma non è finita! E ritorniamo in tempo presente, all’oggi. Sì, perché questa situazione si è rivelata così grave che sono diventato moroso nei confronti dello Stato non potendomi permettere di pagare le tasse. Quindi, ricapitolando, ho chiesto un prestito e perciò sono in debito con la banca che mi ha elargito il prestito. Poi, non potendo pagare le tasse, risulto ulteriormente indebitato. Poi, si sono accumulati alcuni debiti pregressi venutesi a creare per via del pignoramento. Insomma, una situazione che poteva e doveva essere gestita meglio, si è rivelata un disastro, imparando sulla mia pelle che la giustizia italiana non funziona e che il detto che il delinquente la fa franca… è pura verità! Ma al momento, a meno che non vinca al superenalotto, devo continuare a tirare la cinghia. Per quanto ancora? Non lo so.
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Eppure… eppure se non ci fosse stato di mezzo questo danno, sarebbe stato un anno entusiasmante e incredibile. Solo per il mese di novembre e dicembre le richieste dei lavori sono quadruplicate, mettendomi in difficoltà in virtù anche del doppio lavoro accettato per risanare le mie magre finanze. Con l’aggiunta che, come ho citato nei miei video su tiktok (@ass_studios), ho cambiato paradigma, aumentando non solo il costo dei servizi ma pretendendo il pagamento anticipato. Non potevo fare altrimenti. Tutto è aumentato e io ho seguito l’inflazione.
Siamo in Italia ragazzi e ragazze. Bisogna non solo essere sagaci, ma lucide merde e diffidate dei milanesi perché sono e restano persone schifose e ripugnanti. Lucio Battisti citò in una canzone “Per fuggire via da te Brianza velenosa“, mentre di recente il regista Paolo Virzì, descrisse la Brianza come “Gelida, ostile e minacciosa” Erano entrambi nel torto. Non sono i brianzoli ad avere un cuore di pietra ma i milanesi. Una stirpe da cancellare con la candeggina. Buon 2024.