LA DOLCEZZA DI CUI, FORSE, NON ABBIAMO BISOGNO

LA DOLCEZZA DI CUI, FORSE, NON ABBIAMO BISOGNO

Autore: Lorenzo Grazzi

Immagine di Anna Tukhfatullina Food Photographer/Stylist

Il 20 aprile scorso si sono festeggiati i sessant’anni di uno dei prodotti più longevi della Ferrero: la Nutella. 

Tutti conosciamo quella crema spalmabile e cioccolatosa dal vago sapore di nocciole che, ammettiamolo, abbiamo mangiato a cucchiaiate almeno una volta nella vita.

Sì, perché nel 1964, anno nel quale la Ferrero mise in produzione questo prodotto che ha fatto la storia, nessuno aveva tutta l’attenzione che abbiamo oggi per il benessere, la salute, il corpo e il cibo salutare e niente dava maggior letizia di affogare in un vasetto di cioccolato cremoso i dispiaceri della vita (o festeggiare i trionfi).

La Ferrero non solo si è preoccupata di creare un prodotto che desse dipendenza, ma ha anche saputo mantenerne l’aspetto sempre fresco attraverso un numero impressionanti di vasetti: formato grande, formato piccolo, formato gigante, con le serigrafie delle squadre di calcio, dei personaggi dei cartoni animati, con il barattolo che diventava un bicchiere, e via fino ad oggi con gli emoticon e i messaggi personalizzati per trasformare un prodotto alimentare in un vero e proprio regalo “per la miglior sorella del mondo”, “per il miglior papà del mondo” e così via… insomma, Nutella per tutti.

Un prodotto talmente radicato nella società che nemmeno la polemica attorno ai suoi ingredienti ha saputo scalfirne il valore (ancora oggi si realizza con olio di palma con il relativo impatto ambientale che tutti conosciamo… lo conosciamo, vero?).

La Nutella era lì ogni volta che avevamo bisogno di conforto a prometterci un’onda di endorfine nelle vene per risollevarci il morale e ricordarci che la vita è dura ma tutti hanno diritto a un momento di amore per sé stessi.

Effetto droga, potremmo dire. In effetti la Nutella contiene nocciole, cioccolato e zucchero (e altri prodotti che forse è bene non citare), per cui è un attimo passare da un cucchiaino a una cucchiaiata. In pratica mangi Nutella perché ti senti brutto, pieno di brufoli e nessuno ti vuole ma anche tu hai diritto a un po’ di piacere. Ѐ giusto e sacrosanto. Allora giù di Nutella che ti risolleva l’umore. Ma aumenta anche i brufoli e i chili di troppo, così tu sei sempre più solo, pieno di brufoli e grasso. Ti viene la depressione e per scacciarla vai di Nutella.

Quello della Ferrero è il prodotto ideale dal punto di vista commerciale, quello che ti crea dipendenza ma che non ti risolve i problemi, anzi, te li ingigantisce così che tu non possa più fare a meno di lui.

Eppure è vincente perché ben pochi prodotti possono vantare una durata tanto lunga nel mondo sempre più fast che ci circonda dove una novità di oggi è la noia di domani e dove i clienti voglio sempre stimoli nuovi. 

Noi siamo (e sempre saremo) fedeli seguaci di Nutella e delle catene che ci impone perché non importa quanto la vita vada di fretta, per un cucchiaio di Nutella noi ci saremo sempre. 

2 Risposte a “LA DOLCEZZA DI CUI, FORSE, NON ABBIAMO BISOGNO”

  1. Carp Lorenzo la Nutella, come tanti altri capi saldi italiani, non si tocca e ci sarà sempre… Concordo.

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