Autore: Antony Russo
Sono di fronte ai fornelli, percepisco lo sguardo di lei percorrere la mia schiena.
Mi ammira mentre con il coltello sminuzzo l’aglio, non troppo finemente, prima di tuffarlo in un filo d’olio che ho precedentemente fatto adagiare sul fondo di una padella antiaderente.
Lo accoglierà dolcente tra le proprie braccia, trattenendolo fino a fargli assumere il tipico colorito ambrato.
Nella stanza si diffonde il profumo di soffritto arricchito dal pungente aroma del trito di peperoncino, il quale arrossisce il composto nella pentola: pare essere rubino liquido.
Durante questo processo, finisco di dividere in quattro i pomodori ciliegini e lavo il basilico. Il tutto verrà a breve immerso nel tegame, andando a sostituire l’aglio che avrò rimosso con la pinza da cucina.
Ad ogni movimento il mio mezzo grembiule nero, si muove con un piacevole fruscio: sembra quasi coordinarsi con lo sfrigolio del preparato animatosi nell’istante in cui la fredda acqua contenuta nella polpa di quelle dolcissime prelibatezze rosso fuoco, entra a contatto l’olio bollente.
Spolvero tutto con il sale e aggiungo ancora del peperoncino, arricchendo di sfumature color sangue ciliegini e basilico. Al termine adagio un coperchio trasparente sulla padella, così da poter ammirare il tutto appassirsi.
La preparazione del sugo è finita: devo solo attendere il termine della cottura che arriverà da lì a breve. Poi potrò finalmente guarnire con del pecorino.
In tanto accendo il fuoco sotto la pentola contente l’acqua nella quale cucineranno i rigatoni. Pronti all’uso ci sono delle piccole ciotole ove ho adagiato del basilico che userò per guarnire il piatto e renderlo piacevole alla vista.
Ora posso concentrare pienamente la mia attenzione sull’invitata, la quale, nel mio silenzio arricchito dalla musica proveniente dalle casse e dal rumoreggiare armonico degli strumenti da cucina, non ha mai smesso di osservarmi con occhi ammirati.
In realtà non l’ho mai ignorata, quel piccolo spettacolo era appositamente imbastito per lei. Ho scelto appositamente un sugo semplice e veloce che potessi preparare innanzi alla donna, così da poterla deliziare con i miei movimenti, accompagnati da una luce soffusa e calda.
È il momento di sorseggiare del buon vino, il cui gusto si sposa perfettamente con il piatto di pasta. Altro dettaglio ricercato era il profumo diffusosi nella stanza: l’aroma del soffritto pepato impreziosito da quello proveniente da pomodoro e basilico.
Ho appena deliziato la sua vista, il suo olfatto e sto per allettarne il palato, dapprima con il sapore forte di quanto sto versando nei nostri bicchieri, puntando a distendere qualsivoglia tensione presente e, successivamente, con la leccornia pepata ed afrodisiaca in cottura.
La cucina è una delle mie passioni più gradi. Amo perdermi tra i fornelli, superarmi in una ricetta già consolidata o provarne una nuova. Adoro sfidare me stesso e deliziare i commensali.
Il cibo viene definito come uno dei tre piaceri della vita, accanto a sesso ed amore, sia dal punto di vista psicologico e sia da quello fisiologico/ormonale. Allo stesso tempo è considerato un potente strumento seduttivo.
Più che la donna sembrerebbe l’uomo con il “grembiule” ed il mestolo in mano a rappresentare un ambito bocconcino.
Sembra passata un’eternità, ma poco meno di un anno fa, nel periodo in cui avevo spento il cervello e consacrato me stesso alla venerazione di questo effimero credo moderno basato sulla mera esteriorità, mi destreggiavo in vari gruppi sui social, conquistando a colpi di bicipiti e piatti.
I secondi parevano vincere a mani basse e la cosa, devo dire, mi aveva stupito.
In forza di questa esperienza diretta, incuriosito avevo tentato di trovare qualche riscontro “scientifico” a questo fenomeno e mi ero imbattuto in diverse ricerche, le quali avevano confermato quanto a me accaduto.
L’uomo dietro ai fornelli attrae, non se ne capisce la ragione. Qualcuno ipotizza che tale effetto affondi le radici in una visione altamente sessista, ovvero vederlo in un ambiente tipicamente femminile sortisce un fascino irresistibile. In tale contesto non può che ignorarsi quanto possa essere allettante la visione di una persona dalla mentalità aperta e moderna, sdoganata da noiosissimi e preistorici stereotipi di ruolo.
Secondo un’altra visione lo chef “da casa” richiama un connubio di aspetti capaci di affascinare la donna, la quale si sente coccolata e al centro dell’attenzione.
Optare per una cena a casa è diventato un potente strumento alternativo, assolutamente da preferire rispetto al classico ristorante.
Riuscendo a puntare su piatti leggeri e particolarmente allettanti, infatti, accompagnati da un’atmosfera soffusa ed accogliente, si può sollecitare la produzione di endorfine (soprattutto con cibi piccanti), ormoni che fungono da antidepressivo e calmante naturale, e che sono direttamente coinvolte nel desiderio sessuale.
Per le coppie consolidate ed in crisi, leggevo di recente, la cucina ha assunto un ruolo fondamentale nella terapia di coppie in crisi. Tali articoli offrendo un parallelo con il sesso, individuano quale rappresentazione dei preliminari la spesa fatta dai due: un gioco di complicità nella scelta del menù e nella ricerca degli ingredienti.
Il finale è l’amplesso vero è proprio, ma in questo caso ci ritroveremo nel post cena e ben oltre la figurazione culinaria, almeno si spera.