Autore: Lorenzo Grazzi
Sono al tavolo di un ristorante. Le luci, la gente, tutto sembra immemore del tempo del Covid, delle restrizioni, dei lock down. Non ci sono più obblighi, ma il buonsenso impone comunque di usare la mascherina nei luoghi affollati e di cercare di mantenere un minimo di distanza.
Vedo una signora, bella, fiera nella sua postura, una donna che ha un certo cipiglio nel modo di ordinare, di attendere che il suo bicchiere venga riempito e di assaggiare poi il vino che approva con un fugace cenno del capo ingrigito.
Il suo volto è nascosto dalla mascherina. Sebbene il locale non sia certamente pieno la signora indossa questo accessorio di abbigliamento che ormai gestiamo al pari di una borsa qualunque, abbassandolo solamente quando deve mangiare o bere.
Rimango a osservare questa scena e non posso che tornare a un momento di anni fa.
Sono al tavolo di un ristorante. Le luci, la gente, tutto sembra incapace di immaginare l’arrivo del Covid e dell’impatto che questo avrebbe provocato sulle nostre vite.
Non ci sono mascherine e, sebbene sia negli Emirati Arabi, mi stupiscono non poco gli asiatici che sembrano perfettamente a loro agio con la mascherina sul naso anche se ci sono più di quaranta gradi.
Ma ancora di più mi sorprende la coppia seduta poco lontano da me. Lui è un giovane dalla barba curata e la tradizionale tunica da bianca sceicco. Sembra pieno di soldi e non fa nulla per nasconderlo. Lei… lei è invisibile, semplicemente un corpo sinuoso nascosto da un chador integrale che permette di ammirare solo i suoi occhi vivaci.
I due conversano come una qualunque coppia in qualunque parte del mondo, non fosse che la ragazza si scopre il viso solo per i pochi istanti che gli consentono di bere e mangiare.
Ricordo di aver pensato che si trattava di una barbarie costringere una donna a vivere in quel modo, ma oggi la mascherina mi ha permesso di andare oltre.
Cosa direbbe un no vax vedendo la signora alzare e abbassare costantemente la mascherina per nutrirsi?
Le costrizioni sono tragiche, sempre, che siano imposte da noi stessi o da regole sociali. Ma siamo davvero in grado di capire quando gli obblighi sono tali?
Io posso dire con certezza che quella bella (?) ragazza di Dubai era costretta a quello stile di vita? O forse faceva semplicemente parte della sua religione? C’è differenza tra i precetti che impongono il ramadan e quelli che obbligano al digiuno quaresimale? Ho mai provato sulla mia pelle uno dei due?
La domanda che mi nasce guardando la signora giocherellare con la sua mascherina è: non sarebbe più comoda a toglierla? Lo sa che non c’è più l’obbligo?
Poi però penso di rivolgere a me la domanda: cosa so di quella persona? Ha forse perso un amico o un parente per il Covid e ora vive nella paura ogni volta che esce di casa? Ha una patologia che la mette a rischio? Si sente semplicemente a suo agio?
Ma soprattutto, sono in grado di giudicare la vita e le scelte di altre persone?