Autore: Sabrina Fava
C’è chi è scettico di fronte al paranormale e chi ci crede fortemente. Ma che cos’è il paranormale? Parafrasando il dizionario Treccani possiamo dire che, in campo medico, si riferisce a qualcosa che fuoriesce dalla normalità, anche se non è del tutto anomalo. Invece, la parapsicologia lo definisce come il proprio oggetto di studio: fenomeni che non sono spiegabili scientificamente.
Tutto ha inizio nel momento in cui l’essere umano definisce la realtà che lo circonda, per come la percepisce, “normale”. Ciò che esula dall’ordinario è invece paranormale. A pensarci bene la normalità non sembrerebbe altro che il prodotto industriale della mente umana. La decisione che alcuni fenomeni rientrino in un determinato standard, e che altri non lo facciano, è artificiosa. Non segue un ordine naturale.
L’avanzare della scienza e della ricerca tecnologica sono, senza ombra di dubbio, un bene per lo stile di vita del cittadino mondiale. La vita si è allungata, le condizioni sono migliorate. Un discorso a parte andrebbe a riguardare le disparità nella ripartizione delle risorse, ma questo articolo vuol a malapena sfiorare l’argomento.
Tuttavia, questa stessa evoluzione scientifica e tecnologica ha portato non pochi effetti negativi a livello emotivo nelle intere società. La razionalizzazione ha tolto spazio al sogno, alla fede, all’incredibile. In una realtà in cui tutto è spiegabile non c’è più spazio per fantasticare.
E il paranormale, ciò che esce fuori dall’ordinario, non è altro che una fantasticheria. Impedire agli uomini di guardare al di là della razionalità è come metterli in catene.
Pensare che ci sia un fantasma che vaga per la casa non fa scaturire solo terrore. Comporta direttamente la credenza che ci sia vita dopo la morte, che se si lascia questo mondo con un conto in sospeso non lo si lascia mai veramente. Che in un modo o nell’altro non si smetta mai di combattere per la pace eterna. Questa ricerca fa provare emozione, fa produrre adrenalina, desiderio di spiegare l’inspiegabile e di essere persone migliori.
L’essere umano per natura, data la sua capacità di provare una vasta rosa di emozioni, è irrazionale. Ed è l’irrazionalità a renderlo umano.