Autore: Gianluigi Chiaserotti
La recente ordinanza di alcuni Comuni balneari di vietare di fumare anche sulla spiaggia, e quindi all’aperto, mi fa fare delle considerazioni, innanzitutto di carattere pratico. Quanti vigili urbani devono assumere i Comuni per controllare, quindi sanzionare se necessario, il rispetto del divieto?
Come è possibile anche arrivare a ciò?
Con svariate leggi sin dal 1975, hanno praticamente vietato di fumare ovunque.
Ci manca solo che lo vietino in casa propria.
Ed ogni tanto ci ritornano con ulteriori divieti ed ordinanze.
Sembra proprio che i fumatori sono i c. d. “cattivi”, i “terroristi” da combattere, e di persone così ce ne sono anche in altri campi, ma sono liberi di comportarsi male.
E quindi lo è vietato alla fermata del bus, nelle stazioni (all’aperto), fuori di alcuni locali. In alcuni uffici, seguendo la moda americana, gli appassionati del piacere devono recarsi oltre cento metri dall’ingresso.
Credono che vietandolo, arrivano alla dissuasione.
Non credo proprio.
Chi frequenta questo piacere, lo frequenta per sua libera ed unica scelta.
Nessuno glielo ha imposto.
Per molti è un rito da curare in un modo speciale e rilassante da tanti pensieri e momenti stressanti della vita odierna.
E’ sempre molto facile vietare le azioni o le cose semplici, come fumare.
Ai mariti, ai padri che picchiano giornalmente consorti e figli ciò non è vietato e quindi sanzionato.
Pensiamo a vietare altro e lasciamo decidere ciascuno di noi sul bene e sul male liberamente, ma non per imposizione.