I VIAGGI NEL TEMPO

I VIAGGI NEL TEMPO

Autore: Sabrina Fava

“Viaggiare” è sinonimo di scoprire. E il senso di scoperta è uno di quegli slanci che accomuna ogni essere umano. Vengono stilate lunghissime liste di capi e accessori da portare con sé nell’avventura di visionare un mondo che pare infinito. L’acquisto dei biglietti dell’aereo o del treno non è altro che un dolce preambolo a quello che avverrà dopo. Leggere e studiare le ricette di Paesi che sembrano lontani anni luce dal consuetudinario senso di realtà. Posare piede su una terra straniera, tendere le orecchie nella spasmodica ricerca di comprendere anche solo una parola dell’interlocutore che ci si ritrova davanti.

Un senso di dispersione sembra attanagliare gli animi più inquieti ma non è altro che la prima portata troppo salata che preannuncia un gustosissimo pasto. I più temerari, invece, agognano la medesima sensazione alla ricerca di un senso di nuovo che assaporandolo pare assumere un sentore di “libertà”.

Altri ancora intraprendono un viaggio nella speranza di ritrovare se stessi. Lunghe passeggiate che tolgono il fiato sui monti più tortuosi, il ledere delle ginocchia in un sedile dell’autobus troppo stretto, il pollice alzato al cielo a chiedere l’autostop.

Ma quando ci si sente fuori luogo, soffocati dal senso di finito dentro l’infinito, giunge la certezza che si è sempre e solo se stessi ovunque si vada.

Si trasformano gli alberi in fiore, qualche buco in più sulla strada asfaltata, nuovi profumi a fare da melodia e facce sconosciute ma niente muta e nulla rimane immutato.

La verità è che ogni giorno è un’avventura. In un periodo storico in cui la “riscoperta” sembra l’unico obiettivo, Dio solo sa quanto ci sia da scoprire invece che da riscoprire. Un mondo in cui si pensa di saper tutto e di poter parlare di qualunque cosa senza sapere niente. La mancata consapevolezza che quel niente può essere il mondo stesso. 

Perché come diceva Oscar Wilde “Amo molto parlare di niente. É l’unico argomento di cui so tutto.”