Autore: Antony Russo
Il cursore lampeggia attendendo famelico.
Brama le mie mani correre sulla tastiera pronte a digitare le parole che comporranno questo articolo.
Ma ora non possono, perché sono inceppato. Questo blocco non è legato all’assenza di argomenti, ma, come spesso mi accade, fissando il titolo la mia mente ha iniziato a viaggiare.
Potrei giocare facile: prendo come spunto il me stesso del passato, sfigatissimo con le donne; scomponendo la personalità, un vero e proprio connubio anti – sesso, ed attribuendola a personaggi differenti avremo l’esempio perfetto di soggetti da friendzonare alla velocità della luce.
Non è così e solo oggi lo so. Ho consapevolezza che io stesso, con la sfiducia in me stesso (un vero e proprio contraccettivo naturale), non attraevo o, a volte, rendevo cieco me stesso.
D’improvviso tra i mille approcci da poter dare a questo argomento, la mia mente ne scorge uno particolare.
Non voglio eviscerare qualcosa di banale e ritrito, ma piuttosto sfatare alcuni miti: quanto è divertente?
A tal fine ho preso come spunto una mia recente lettura: “Il cervello delle donne: capire la mente femminile attraverso la scienza” di Louann Brizendine.
Apparentemente non hanno nessun collegamento tra di loro, ma proprio grazie a questo saggio potrò dare una luce diversa all’argomento.
La Neuropsichiatra Dott.ssa Brizendine, infatti, descrive la mutevole personalità delle donne, durante la crescita, partendo dall’infanzia e fino all’avvento della menopausa, caratterizzata da comportamenti e attitudini da attribuirsi principalmente a fattori ormonali, che vanno persino a modificare la struttura del cervello.
Secondo le sue parole “Gli ormoni possono determinare ciò che suscita l’interesse del cervello. Influenzano il nostro ruolo di genitori e guidano i comportamenti sociali, sessuali, aggressivi”.
Quante volte abbiamo udito frasi del tipo “il mio uomo ideale (stessa cosa vale per il sesso opposto) deve essere… ” e magicamente la scelta ricade su qualcheduno che non rispecchia minimamente la descrizione fatta? O peggio “voglio l’uomo dolce e comprensivo” ed il 99% delle volte l’uomo zerbino viene scartato a vantaggio del Bad Boy di turno? Semplicemente perché a giocare un ruolo fondamentale sono proprio le scelte ormonali ed inconsce.
Se pensiamo di scegliere consapevolmente chi “non sopportare” siamo dei poveri illusi.
Per quanto siamo essere pensanti siamo e rimaniamo di base parte del mondo animale e, esattamente come essi, ci muoviamo per istinto. Quello primordiale è la sopravvivenza della specie e, per cui, l’accoppiamento ai fini della riproduzione.
In questo particolare argomento oltre agli ormoni assume notevole importanza il patrimonio genetico ereditato dai nostri progenitori. No, non sto parlando dei genitori o nonni: è necessario risalire l’albero genealogico arrivando ai primi ominidi.
Esattamente come è stato sfatato il mito secondo il quale siamo nati per avere un solo partner sessuale, mero costrutto culturale (Siamo, piuttosto, biologicamente congeniati per accoppiarci e riprodurci con più persone) dobbiamo accettare l’idea che la scelta del partner avvenga in forza di fattori davvero poco romantici: compatibilità genetica, stato di salute e capacità di protezione e cura (detto in altri termini sopravvivenza) della prole.
Dopo questa necessaria premessa, è possibile individuare quali tipologie di uomini verranno automaticamente scartati da qualsivoglia donna, senza che queste abbiano alcuna responsabilità cosciente.
Scartate le questioni genetiche e di buona salute, (questa caratteristica verrà indagata attraverso vari indizi vari fattori come la simmetria del corpo) che porterebbero a generare una prole sana, frutto di un vero e proprio successo cromosomico, la donna sonderà tutte quelle caratteristiche attitudinali e caratteriali capaci di assicurare la sopravvivenza della prole.
Sicuramente non avrà interesse per una persona debole, ma piuttosto per un bad boy, qualcuno capace di farsi valere e pertanto di proteggere lei ed i propri figli in caso di bisogno, nonché di procacciare cibo.
Quest’ultimo aspetto la porterà a scartare i nulla facenti o coloro che, indecisi, non hanno un lavoro stabile o abbastanza remunerativo e, parimenti, alcuna prospettiva di crescita futura.
Scarteranno colui che sembrerà troppo mammone, perché apparirà troppo poco uomo.
Scarteranno la persona che è troppo concentrata su sé stessa, perché incapace di badare alle esigenze altrui (quella della donna e di eventuali futuri pargoli), ma anche quello indeciso, perché ama avere a che fare con una persona decisa e risoluta.
La cosa più triste è che spesso userà le cosiddette scorciatoie mentali, ovvero sarà tendenzialmente tentata a preferire colui che è “attorniato” da rivali, rispetto allo stereotipo del “chi te se fila”. Tale comportamento è senz’altro mosso anche da altre motivazioni, come la scarsità del “bene” (la b non è un errore di battitura) e rivalità, ma non solo. Veniva condotto uno studio in cui due gemelli perfettamente identici entravano in un locale. Il primo accompagnato da due donne ed il secondo completamente solo.
Le donne presenti erano piuttosto attratte dall’uomo già valutato come interessante da proprie simili.
Per cui è tutta una questione animale: verranno scartati tutti gli uomini che non siano considerati alfa.