Autore: Andrea Satta
L’intelligenza artificiale (IA) ha rivoluzionato molti settori e si sta apprestando a farlo in modo pervasivo, dalla sanità alla finanza, dall’industria automobilistica alla produzione di contenuti digitali. Tuttavia, nonostante i progressi significativi compiuti negli ultimi anni, l’uso dell’IA per creare immagini e grafici rimane una sfida tecnologica ed economica. La creazione di immagini e grafici richiede una combinazione di competenze artistiche e tecniche, che sono difficili da replicare con un algoritmo di intelligenza artificiale. Inoltre, l’IA richiede un’enorme quantità di dati per apprendere e migliorare continuamente, il che può essere costoso e dispendioso in termini di tempo e risorse.
Ad esempio, se si vuole creare un’immagine di un prodotto per una campagna pubblicitaria, l’IA dovrebbe essere in grado di comprendere i dettagli del prodotto e il contesto in cui verrà utilizzato, così come i gusti e le preferenze del pubblico target. Ciò richiede un’enorme quantità di dati di input, come immagini di prodotti simili, dati demografici dei consumatori e informazioni sui trend del mercato. Inoltre, l’IA deve essere in grado di produrre immagini di alta qualità e con un design accattivante, cosa che richiede un elevato livello di precisione e dettaglio. Questo può essere difficile da raggiungere senza l’intervento umano, specialmente quando si tratta di creare immagini per campagne di marketing o pubblicità che devono attirare l’attenzione del pubblico.
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Per questo motivo, molte aziende preferiscono ancora utilizzare i servizi di un designer grafico professionista invece di affidarsi all’IA. Anche se può essere costoso assumere un designer grafico, questo potrebbe essere ancora più economico rispetto all’investimento necessario per l’IA.
In sintesi, l’IA ha fatto progressi significativi nella creazione di immagini e grafici, ma ancora non è in grado di replicare completamente il talento e la creatività umana necessari per produrre contenuti di alta qualità. Fino a quando l’IA non raggiungerà questo livello di perfezione, molte aziende continueranno ad affidarsi a designer grafici professionisti per creare immagini e grafici che rispecchino al meglio la loro identità di marca.
Bene, ora che ha parlato ChatGPT – sì, ciò che avete letto prima dei puntini di sospensione è solo il frutto delle mie domande all’intelligenza artificiale (e se siete ancora bloccati a causa del nostro “illuminante” garante per la privacy, vi consiglio di leggere il mio post su come aggirare il divieto usando il browser Opera che ha una VPN integrata), e dopo che ha sciolinato le sue belle parole su quanto l’uomo sia artisticamente bravo, la chat è in torto su almeno tre aspetti. Ha scritto qui sopra: “…molte aziende preferiscono ancora utilizzare i servizi di un designer grafico professionista invece di affidarsi all’IA. Anche se può essere costoso assumere un designer grafico, questo potrebbe essere ancora più economico rispetto all’investimento necessario per l’IA.” FALSO! Già ora designer grafici stanno vendendo e offrendo i loro servizi aiutati proprio dalle AI e le prime schermaglie legali contro i vari generatori di immagini sono la prova di un autentico tracollo finanziario per chi prima del suo avvento, lavorava di fantasia ed estro. Moltissime aziende che si affidavano alla loro bravura, li stanno scavalcando per chiedere direttamente alle AI di lavorare al posto del designer. E per un’azienda i benefici sono evidenti sia in tempo di tempo risparmiato che di soldi. Ciò ha ovviamente generato il panico al punto da creare le prime barricate con i disegnatori giapponesi a dichiarare apertamente guerra alle AI. Qui un articolo in cui approfondivo il problema: Ai contro la Legge.
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Poi la chat durante la compilazione del mio articolo dice: ” …l’IA deve essere in grado di produrre immagini di alta qualità e con un design accattivante, cosa che richiede un elevato livello di precisione e dettaglio.” Mmmmmmm!!! SI e NO! Allora, è vero se si installa e si vuole lavorare con STABLE DIFFUSION o altri programmi che si possono installare ed integrare col proprio computer. Io stesso lo fatto e mi ha fatto rendere conto dell’arretratezza del mezzo con cui lavoro. Tempi faraonici e una CPU che lavora molto al di sopra delle sue capacità. Per poi consegnarmi un’immagine grande come un francobollo (512×512).
Il discorso è lungo ma le soluzioni attuali sono: A) comprare un nuovissimo computer di ultima generazione super quantistico che funziona a curvatura con un buco nero al posto della cpu; B) aprire il portafoglio e sborsare i soldi necessari per gli abbonamenti, che a parte Midjourney, gli altri sono ancora accessibili; C) affidarsi gratuitamente alle stesse applicazioni da remoto, sapendo in anticipo che le immagini generate non saranno grandi né perfette o peggio saranno di dominio pubblico; D) usare in remoto sistemi come GOOGLE COLAB. Una macchina virtuale che fa il tuo lavoro al posto del tuo scassatissimo computer. Ne parlerò col prossimo articolo.
In poche parole, i nostri computer, con l’avvento delle AI, sono diventati antiquati. Se si vuole sfruttare le AI per immagini come fonte di guadagno, le soluzioni ci sono, ma sono costose. Sia che un abbonamento ti costi 30€ o 160€, rimangono sempre soldi in uscita.
L’ultima delle affermazioni scritte da chatGPT è la seguente: “La creazione di immagini e grafici richiede una combinazione di competenze artistiche e tecniche, che sono difficili da replicare con un algoritmo di intelligenza artificiale“. Eh noooooooooooo!!! Qui siamo nel torto intergalattico. Persino un Vulcaniano si troverebbe in disaccordo e il motivo è la perfezione raggiunta in pochi mesi delle immagini generate. Qui trovate una carrellata di miei creazioni con il programma Dream by Wombo. Stiamo parlando che in meno di un anno, le varie AI sono aumentate di un tale livello da rendere quasi indistinguibili le fotografie generate dalle AI da quelle vere. Basti vedere la polemica sulle presunte foto dell’ex presidente americano Trump mentre viene arrestato (un sogno per noi italiani su un qualsiasi politico nostrano) o di Papa Francesco con sigaro e piumone.
Detto ciò, chatGPT ha ben argomentato la mia richiesta, anche se rimane ancorato a delle logiche di mercato già superate. Mese dopo mese la rivoluzione in atto è tale che saranno molti i mestieri a soffrirne. Io purtroppo non sono l’eccezione. Ma poiché svolgo principalmente il lavoro di fotografo immobiliare e di food, se mi gioco bene le carte, potrei salvarmi per il rotto della cuffia. Vi lascio con una piccola carrellata di alcuni miei lavori ispirati da vari pittori degli anni cinquanta. Ovviamente vi invito a mettermi un like se vi è piaciuto ed a commentare quanto scritto. Fatemi sapere che cosa ne pensate. A presto.
MAGGIORI INFO: https://andreasattaphoto.wordpress.com