Autore: Gianluigi Chiaserotti
E’ caduto il 25 aprile scorso, il centocinquantesimo anniversario della nascita di Guglielmo Marconi.
Conosciamo, apprezziamo la sua attenta opera nell’ambito delle radiocomunicazioni.
Da semplice autodidatta, iniziò i suoi esperimenti intorno alla sua abitazione nella campagna bolognese.
A codesto genio italiano è dovuto lo sviluppo molto efficace del sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, ovvero la telegrafia senza fili o radiotelegrafo, che poi diverrà radio, quindi televisione ed in generale tutti i moderni sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili.
Il tutto valse a Guglielmo Marconi il Premio Nobel per la Fisica nel 1909 con la seguente motivazione: «in riconoscimento del suo contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili».
La sua vicenda, la sua biografia, le sue invenzioni le conosciamo perfettamente.
Ma dobbiamo certamente, e senza indugio, riconoscere che se oggi viviamo in rete, cerchiamo ovunque il c. d. “wi-fi”, navighiamo nei social, è solo grazie a lui.
Sono più che certo, ed ultimamente la figlia Elettra lo ha confermato, che Guglielmo Marconi avrebbe inventato il telefono cellulare; per lo meno lo ha sicuramente intuito.
Il Nostro rappresenta quello che c’è di meglio nel genio italiano che credo non abbia paragone altrove.
L’Italia, per sua natura storica, è una Nazione che direi pressocché completa quanto a studiosi in ogni ambito ed in ogni disciplina, e Guglielmo Marconi è un ulteriore suo figlio.
Grazie a lui sono state possibili le richieste di aiuto via radio, via telegrafo, via alfabeto morse in occasione di calamità, incidenti, e purtroppo anche guerre.
Ricordare questo genio è tenere alta la popolarità ed il livello della Nostra Nazione nel mondo.
A Marconi è dovuta anche l’installazione della Radio Vaticana nel 1931, e, grazie a ciò, il Sommo Pontefice Pio XI poté far sentire la sua voce contemporaneamente a New York, Melbourne, Québec ed in altre città del mondo.
Ritengo che sarebbe nostro dovere, ogni qualvolta maneggiamo il nostro cellulare, facciamo il c.d. “zapping” col telecomando della Tv o ascoltiamo musica via radio, ricordare Guglielmo Marconi.