GOBLIN MODE

GOBLIN MODE

Autore: Anita Orso

Conoscete i goblin? Sono delle creature maligne, esili e rachitiche che animano il lato oscuro del mondo fantasy. Questi esseri sono diventati particolarmente celebri grazie a J.R.R. Tolkien, autore per eccellenza del genere e al regista Peter Jackson che ha trasposto la saga di “Il Signore degli anelli” nell’omonima trilogia.

In questi ultimi mesi il goblin è “uscito” dal romanzo e dalla trilogia cinematografica ed è “entrato” nei social! Avete capito bene, sì, l’ultima tendenza di questi mesi che popola i social è il Goblin mode (della serie, gli internauti non sanno più cosa inventarsi!)

Perché goblin mode? Ebbene la piccola creatura non è certa famosa per la sua bellezza, se qualcuno vi dovesse dire che assomigliate ad un goblin non credo che costui rientrerebbe nella hit delle persone gradite, ma tutt’altro, probabilmente gli rispondereste con una bella parolaccia, girereste i tacchi e in contemporanea apporreste una X sul suo nome nel vostro taccuino dei potenziali amici.

Un goblin è brutto, su questo non si possono avanzare obiezioni e allora perché alcune persone pubblicano foto o video con #goblinmode? Vogliono autodefinirsi dei mostriciattoli? No, la tendenza non si riferisce all’aspetto fisico estetico, bensì all’atteggiamento.

Una persona in modalità goblin si mostra pubblicamente con delle imperfezioni, un punto di vista che si scontra decisamente con la tendenza che impera nei media e nei social, ovvero quella di apparire sempre in perfetta forma, curati, raggianti e attivi. Così, vediamo individui che si mostrano come sono realmente quando sono chiusi tra le quattro pareti di casa, vestiti con la tuta, la t- shirt e il boxer oppure con il pigiama, con la barba incolta, senza trucco e i capelli spettinati. In poche parole, con un aspetto disordinato, come se fossero da soli, lontano dagli occhi di persone estranee, mentre, paradossalmente, non sono isolati, ma esposti alla moltitudine che popola internet.

È proprio quest’ultima consapevolezza che mi fa riflettere. Voler esibire sé stessi con un aspetto trasandato, mentre mangiamo la pizza o il gelato seduti sul divano a guardare la tv, è semplicemente dettato dal desiderio di apparire anticonformisti per essere in tendenza? Oppure è realmente l’espressione della volontà di dire basta alla perfezione esaltata in ogni luogo e in ogni tempo? 

Alcune considerazioni sociologiche riconducono questa nuova moda ad un tentativo di protezione, come conseguenza degli effetti del post pandemia, degli stravolgimenti internazionali e delle notizie negative che si sentono, si leggono o si vedono nei media. Ricercare la rilassatezza e le piccole cose, come guardare una serie tv o curare le piante di casa in condizioni impresentabili, allontana dalla testa affollamenti di brutti pensieri.

È chiaro che ci possono essere diverse interpretazioni del Goblin. Se pensiamo agli hashtag, naturalmente, attribuiamo all’immagine o al video un significato di esibizionismo e protagonismo, poiché i social difficilmente danno una proiezione di uno spaccato di vita reale, ma la danno piuttosto verosimile. Ma se, invece, distacchiamo la modalità goblin dalla tendenza degli internauti e la concentriamo nel privato dell’individuo, posso affermare con onestà che a volte sono in goblin mode e credo che pure voi possiate riconoscervi in essa. 

Divorare serie Netflix in canottiera e slip, spiaggiata sul divano, mangiando patatine alla paprika, come se il tempo si fosse fermato, è decisamente un momento di liberazione dalle costrizioni sociali, dagli impegni quotidiani che gravano sulle spalle, è una “sana” evasione per la testa e questo mi riporta al ricordo di una scena epica di un film che ho guardato più volte, “Il diario di Bridget Jones “. Se per caso non lo avete visto vi consiglio di farlo. La scena che ben rappresenta la modalità goblin è quella in cui Bridget, sul divano, canta a squarciagola “All by myself” indossando un pigiamone, con i capelli arruffati e scolando una bottiglia di vino. Un tripudio alla sregolatezza e alla devastazione emotiva del momento. Chi più e chi meno una scena simile l’ha senz’altro vissuta. 

Quindi il fenomeno goblin mode non è una novità, non è una risposta anticonformista ai social, non è una protezione da eventi catastrofici mondiali, ma è un atteggiamento intrinseco nelle persone, perché la vita di tutti i giorni ci porta a dei momenti in cui abbiamo bisogno di esprimerci senza agire, senza reagire, ma semplicemente mettendoci in “pausa” per affievolire alcuni stati d’animo inevitabili.

A questo punto vi posso confessare che tra l’essere un goblin o una Bridget, scelgo la seconda se non altro perché nonostante l’aspetto trasandato, l’aria poco incline alla perfezione, è stata contesa da due bellocci niente male!