GENERAZIONE X

GENERAZIONE X

Autore: Silvia Vercesi

Essendo nata negli anni ‘70, e avendo anche partecipato come figurante negli anni ‘90 alla trasmissione di Ambra Angiolini “Generazione X”, sono cosciente di appartenere appunto a questa generazione, che per la precisione identifica chi è nato tra il 1965 e il 1980.

Ma mi sono resa conto che per molti, anche per chi vi appartiene, questa “Generazione X” è quasi una sconosciuta… se ci guardiamo intorno, le generazioni più citate e il più delle volte messe in competizione tra loro, sono: i “Boomer”, che nell’accezione comune, sono i “vecchi” ma non “vecchissimi” e i “Millennials” che, sempre nell’accezione comune, sarebbero i giovani nativi digitali.

Ma se approfondiamo, vediamo che abbiamo anche, senza andare troppo indietro nel tempo: la “Generazione silenziosa”, per i nati tra il 1928 e il 1945, i famosi “Baby boomer” o “Boomer” per i nati tra il 1946 e il 1964, di cui abbiamo già detto, la “nostra” “Generazione X” (1965-1980), i gettonatissimi “Millennials” o “Generazione Y” (1981-1996), i “Centennials” o Generazione Z o (1997-2012) e i giovanissimi Generazione Alpha o “Screenagers” (2013-oggi).

Ma come mai alcune generazioni, come la “Generazione X”, sembrano “impallidire” nei confronti dei “Boomer” e “Millennials”? Forse non è solo questione di etichette, ma probabilmente c’è anche della sostanza… e che sostanza! Se ci guardiamo intorno in tanti ruoli chiave ci sono ancora loro, i “Boomer”, che tra l’altro, sono appunto boomer, ovvero figli del baby boom e quindi sono più numerosi.

In pratica la “Generazione X”, sembra essere cresciuta all’ombra dei predecessori “Boomer” e in un certo senso schiacciata dalla loro forte identità.

Non per nulla la “Generazione X”, è detta anche la “Generazione invisibile”, perché in un certo senso priva di una propria identità sociale e culturale ben definita e perennemente   esposta al rischio di sussidiarietà rispetto alla precedente generazione così ingombrante.

Ma da dove nasce l’espressione “Generazione X”? Non di certo dalla trasmissione di Ambra citata all’inizio, ma dal famoso (in realtà non tantissimo in Italia) romanzo, guarda caso, piuttosto pop, appunto “Generation X: Tales for an Accelerated Culture”, in italiano “Generazione X: racconti per una cultura accelerata” di Doug Coupland, anche se in realtà tale espressione era già stata utilizzata in precedenza, ma è appunto con il romanzo di Coupland che assurge a vera e propria definizione.

Insomma ex ragazzi della “Generazione X”, ormai adulti, facciamoci sentire, ma soprattutto… non pensiamoci “Boomer”!