Autore: Davide Libralato
Omar, tu non hai bisogno di molte presentazioni. Sei stato il fondatore dei Timoria e appartieni al panorama della musica Rock ormai da più di 35 anni. Le generazioni che ti conoscono e che ti seguono vanno di padre in figlio. Che effetto fa accompagnare un pubblico così vasto pure a livello anagrafico?
Il fatto che ci siano varie fascie d’età ai miei concerti è una cosa che mi fa molto piacere, anche perchè ho sempre desiderato vivere di musica e facendo questo lavoro da più di 30 anni è normale che i fan “della prima ora” vengano con i propri figli. Le generazioni si moltiplicano, è fantastico questo. Infatti ai ragazzini che mi chiedono chi sono rispondo: sono lo zio che vi fa ascoltare i dischi, che suona la chitarra, che vi da le dritte… da lì infatti è nato il soprannome “zio rock”
Anche negli anni di maggior popolarità dei Timoria tu eri sempre e comunque considerato il “frontman” ed il riferimento della band nonostante non fossi in “vetrina” quanto lo fosse il vostro cantante dell’epoca (Renga per chi non lo sapesse). Non trovi questa cosa abbastanza insolita? Per me è una dimostrazione di grande personalità e talento, tu cosa dici?
Io direi che i Frontman dei Timoria erano due, poi quando è andato via Francesco sono diventato io quello al centro del palco. E, a questa cosa ,se devo dirla tutta, mi ci sto abituando adesso, in quanto da ragazzo preferivo starmene un pò defilato anzichè al centro del palco. I Timoria però, essendo una mia diretta emanazione nella quale ho da sempre scritto testi e musica ci sta che la gente ci identificasse entrambi in questo “ruolo” . Tutto sommato per noi comunque era molto più semplice e naturale e vi spiego il perchè: da fans incalliti dei The Who e volendogli in parte somigliare il nostro schema era molto simile al loro, dove ciascuno di essi era personaggio a modo proprio, quindi era bello così.
Con le tue canzoni hai sempre raccontato storie ed emozioni di vita, descrivendole tra gioie e disagi, allegri momenti e malinconiche visioni. Che tipo di cantautore si sente oggi Omar Pedrini?
E’ vero, le mie canzoni hanno sempre raccontato storie di vita, della mia vita. Citando Fellini vi dico che < sono autobiografico anche quando parlo di una sogliola >, la verità è che riesco a raccontare solo le mie esperienze, posso dire di essere un cronocantautore… ahahah esiste come definizione? Un cronachista di me stesso insomma.
Dopo i problemi di salute che hai affrontato (e che spero tu abbia risolto) hai mai pensato di appendere la chitarra al chiodo?
Ci sono stati dei periodi in cui ho dovuto smettere di fare il mio mestiere e devo dire che sono stati i più diffici che abbia mai affrontato, perchè credo che per un artista vivere biologicamente senza la propria arte è come morire. Per quanto concerne la mia personale esperienza posso dirti che fino ad ora sono sempre riuscito a rialzarmi, e anche se più l’età avanza più è difficile, sono qui!
Questa è una domanda un po’ “scomoda”… cosa ne pensi delle tante reunion alle quali molti gruppi oggi ricorrono? Tu con i Timoria lo faresti?
5.Trovo che le reunion siano sempre piacevoli, soprattutto adesso che le rock band sono un pò dimenticate, oggi che va il Rap, l’Indie, la Trap. Io ho provato a far la reunion dei Timoria, c’ho lavorato tanto ma come tutti sapete non è andata bene. In quel momento ho scelto di tagliare definitivamente il cordone ombelicale che mi legava a questa cosa, o perlomeno ho deciso “semplicemente” di farli diventare parte di me stesso, come probabilmente era giusto fare. L’importante nella vita è tentare e mettercela tutta, questa è la mia filosofia. Significa che non era destino, e anche se praticamente siamo in effetti rimasti gli unici… mi piace rispondere sempre che i The Beatles non hanno mai fatto la reunion…
L’ultima domanda, quella che si ripete ad ogni intervista: “l’Artista per me può definirsi tale perchè vive sognando” Qual’è il tuo sogno Omar?
Il mio sogno è semplicemente fare ciò che faccio, ovvero fare musica con onestà e coerenza, parola un pò scomparsa nell’Italia attuale (anche in ambito musicale). Poi concordo con te, anche io sono nato così è vero, amo sognare e finchè sarò vivo e ci sarà vita intorno a me ci saranno anche i miei sogni, fino all’ultimo giorno.