Autore: Davide Libralato
Il vostro nome è Nor-Disk. Scritto così sembra a tutti gli effetti racchiudere più di un significato. Lo potete spiegare ai nostri lettori?
Il nome deriva dalle lingue scandinave, dal norvegese per la precisione; Nordisk per intero significa nordico e volendo cambiare un po’ le regole senza usare quindi “il solito” inglese abbiamo optato per questa possibilità. La parola è stata così divisa giocando volontariamente con la sua struttura: “Nor” richiama il nord (di alcune sonorità a noi care e della nostra provenienza geografica) e “Disk” è ovviamente un tributo alla musica e al veicolo più nobile per usufruirvici, ovvero il disco.
Il gruppo nasce dalle idee di Luca, chitarrista di grande esperienza e dall’impronta decisamente Heavy metal, che viaggia liberamente tra suoni duri ed energici fino alle atmosfere più melodiche. Il resto dei componenti ha ovviamente caratteristiche diverse e porta il bagaglio musicale che ogni elemento possiede. Pur mantenendo la vostra matrice di Metal melodico, rispetto ai primi brani, ad esempio, avete notato un cambiamento a livello stilistico e/o di sonorità?
I brani, da due anni fa ad oggi, si stanno mantenendo all’interno di uno stile abbastanza definito e coerente, anche se si cerca di volta in volta ciò che suona meglio. Dove c’è stata una vera e propria evoluzione è sicuramente nel conoscerci come musicisti, che con il tempo hanno preso la forma di una band. Ad esempio, le melodie dei primi brani erano sicuramente più “standard” e con il tempo abbiamo cominciato ad osare di più. Niente di dissonante o che contenga tempi dispari, ma un po’ di aria fresca nei brani si! Il tutto ovviamente con l’apporto di ogni componente e del suo background musicale. Dove la melodia si possa sposare quindi con le sonorità più dure o viceversa le parti più veloci e “cattive” non stoneranno mai con quelle più armoniose e atmosferiche.
Non avete proprio vent’anni e siete per me, infatti, l’esempio che ogni passione valga la pena di essere vissuta indipendentemente da quando decida di emergere. Cosa consigliate a chi intraprende “seriamente” il mondo della musica non in tenerissima età?
Diremmo loro di divertirsi perchè le cartucce da sparare stanno per finire! Scherzi a parte, bisogna comunque dare il massimo e rendersi conto che se non si è “emersi” da giovincelli possono esserci mille ragioni. La musica, come del resto ogni forma di arte e di attività creativa permette contemporaneamente di divertirsi e di imparare. Perciò anche se per qualcuno può apparire banale, bisogna crederci e mettersi in gioco con i propri obiettivi.
Come dicevamo prima, essere un gruppo numeroso, e voi siete in sei, ha i suoi vantaggi (la possibilità di avere sempre contaminazioni diverse ad esempio) ma anche le sue difficoltà. Quale pensate sia il segreto per condividere tutti insieme le idee che per forza di cose possono essere spesso discordanti?
Nessun segreto in particolare. Sicuramente ci vuole una guida, esattamente come ci vuole uno che scriva la musica e/o i testi. Sei teste che scrivono sullo stesso brano possono essere più un problema che uno stimolo, e indubbiamente avere una figura che tiene le redini ed il ritmo di lavoro dà un metodo e un approccio sicuro e affidabile. Ad ogni modo ciascun componente dice la propria idea senza cercare minimamente di imporla, e questa viene sempre ascoltata per poi essere tenuta o scartata dando la priorità al pezzo stesso. Perchè il nostro fine è divertirci proponendo contenuti di qualità (ci speriamo sempre) e mai banali.
Siete da poco usciti con una demo contenente quattro pezzi. Sono molto diversi tra loro e denotano una fantasia creativa non comune. Avete in cantiere altri brani e l’uscita di un vero e proprio album?
Si, in cantiere c’è un album. Abbiamo tantissimi brani che il nostro Luca ha scritto e che per esigenze tecniche e temporali deve ancora sottoporre all’ascolto del resto degli elementi. Non abbiamo fretta e vogliamo creare qualcosa che ci soddisfi e che possa lasciare il segno. Come dicevamo prima, dalle ottime idee di partenza riusciamo sempre a creare qualcosa che prende lentamente forma e gratifica tutti. Non essendo dei musicisti che fanno della loro passione un vero e proprio lavoro, dobbiamo riuscire a ritagliarci gli spazi come meglio possiamo e quindi per finire un disco ci vuole diverso tempo.
L’ultima domanda, l’unica che si ripete ad ogni intervista: “l’Artista per me può definirsi tale perchè vive sognando”. Qual è il vostro sogno, Nor-Disk?
Anche se la risposta dovrebbe essere analizzata ed incisa da ogni singolo componente del gruppo, possiamo dire che il sogno in comune di tutti noi Nor-Disk è quello di continuare a divertirci ed emozionarci. Non ci stancheremo mai di dire che la scintilla che ha innescato il meccanismo al quale crediamo è e sempre sarà il divertimento. Senza quello non si va da nessuna parte: né nella musica né tantomeno nella vita. A livello pratico vorremmo poi comporre più brani possibili, così da rendere indelebili le diverse emozioni che essi ci suscitano. Esibirci anche al Wacken non sarebbe male ahahahahah… ma quello è un altro discorso! L’amalgama che si è creata è come fosse un’identità a sé, e vedere prender corpo un desiderio condiviso ci fa vivere lo stesso con entusiasmo e dedizione. Aver creato questo e poterlo far vivere a chi ascolta la nostra musica è un vero e proprio sogno.