DEVE ESSERE MIO

DEVE ESSERE MIO

Autore: Michele Larotonda

Guardo con desiderio l’oggetto che mi sta di fronte, sapendo che appartiene a qualcun altro. La mia mente è piena di pensieri su come potrei ottenerlo, come potrei farlo diventare mio. La tentazione è forte, sento una brama irrefrenabile di possesso che mi pervade.

Mi chiedo se sia giusto agire così, se sia etico o appropriato cercare di sottrarre qualcosa che non mi appartiene. Ma il desiderio di possederlo è così intenso che le mie ragioni vacillano.

Mi convinco che merito quell’oggetto, che mi farebbe felice averlo tra le mani. Mi dico che non sarebbe un grande male, che il proprietario potrebbe anche non accorgersene. Ma queste giustificazioni non mi soddisfano appieno, perché so di stare valicando una linea sottile tra il giusto e lo sbagliato.

Mi guardo intorno, cercando un modo per realizzare il mio desiderio senza causare danno a nessuno. Forse potrei chiedere al proprietario se posso prenderlo in prestito, promettendo di trattarlo con cura e restituirlo a tempo debito. Ma so che potrebbe rifiutare la mia richiesta, e allora cosa dovrei fare?

Mi pongo delle domande, cercando di trovare una soluzione che mi permetta di realizzare il mio desiderio senza compromettere la mia integrità morale. Forse è solo per il momento l’oggetto sembra così importante, forse la sua presenza nella mia vita non è così indispensabile come sembra.

Decido di lasciar perdere l’idea di possederlo, di concentrarmi su ciò che ho già e di apprezzare ciò che mi circonda. Capisco che il desiderio di possesso può essere ingannevole, che la vera felicità non deriva da ciò che si possiede, ma da ciò che si è e dalle relazioni che si coltivano.Mi allontano da quell’oggetto, consapevole che la sua mancanza non diminuirà la mia felicità. Scelgo di essere una persona integra, che rispetta i diritti degli altri e che trova la sua soddisfazione nella condivisione e nel rispetto