CHIACCHIERE CON L’AUTORE…

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Autore: La Redazione

La Risata del Diavolo

Estratto

“Il rumore sordo dell’attrito delle gomme sulla strada sterrata mi riportò alla memoria frammenti d’infanzia quando, terminata finalmente la scuola, i miei genitori erano soliti accompagnarmi dai nonni paterni che possedevano un antico casale proprio in aperta campagna. E lì i miei mi lasciavano quasi tutta l’estate, per poi ritornarci ogni domenica. Erano oberati di impegni e io ci andavo volentieri. E sempre lì, in quelle calde giornate estive, tra il vicino mare e la rigogliosa campagna, trascorsi i momenti più felici della mia vita. Ma non passavo le mie giornate solo tra nuotate e corse per i campi con i figli della servitù, perché, in una delle innumerevoli stanze del casale, ammirai il mio Stradivari. ‘Quello per cui adesso mi trovo in quest’auto e che da quel giorno ha cambiato la mia vita.’ Mio nonno vide i miei giovani occhi brillare al cospetto di quel magnifico strumento e intuì subito il mio sconfinato amore per la musica, sebbene neppure io sapessi di amarla già. E così il padre di mio padre m’insegnò dapprima a suonare e poi a desiderare il violino, svelandomi ogni suo segreto, proprio come fa una donna esperta con il suo giovane amante nell’alcova ignota a ogni ingenuo marito. Delle mie prime lezioni ebbi sempre un nitido ricordo. Ovviamente nei primi tempi dovetti accontentarmi di un violino ordinario e di guardare, senza poterlo neanche toccare, il prezioso Stradivari”.

Trama

Angelo Carelli è un giovane violinista di musica classica, colonna sonora di questo romanzo gotico dalle tinte noir, dove ogni nota è emessa da uno Stradivari, un tempo posseduto nientemeno che da Niccolò Paganini. L’incontro dapprima con un misterioso individuo che si fa chiamare “professore” e poi con Antonio, un vecchio amico ritrovato con cui ha studiato musica al conservatorio, lo porterà a vivere storie enigmatiche e terrorizzanti e ad avere molti “perché” da risolvere e capire. Angelo si trova dentro intrecci e dinamiche torbide a cui non riesce a imporsi con la sua razionalità e in cui la vita e la morte sono in costante equilibrio. In questo cupo scenario l’unica luce è Alba, la bellissima figlia del professore, anche lei però coinvolta suo malgrado in situazioni inquietanti. Non c’è consolazione in un finale certo. Il lettore rimane in sospeso attraverso le curve di quella strada, dorata dal tramonto, che Angelo percorre fino in fondo, ignaro di ciò che lo attende alla fine.

Tema del romanzo

“La risata del diavolo” è un libro non etichettabile, in cui confluiscono più generi narrativi, e che alla fine si rivela essere un noir per via delle sue tinte fosche e dei suoi personaggi più vicini alla figura dell’antieroe e dei vinti, che a quella dell’eroe rassicurante del giallo; ma soprattutto per un finale poco consolatorio. Angelo, il protagonista del romanzo, attraverso la musica e il suo violino, ci porta a esplorare luoghi oscuri e ignoti a molti e a rivivere le paure ataviche dell’uomo. In realtà la musica è solo un pretesto per affrontare argomenti spinosi che prendono sempre più corpo man mano che la storia procede: l’invidia che Angelo prova verso l’amico e collega Antonio per il maggior successo che questi ha in campo musicale, tanto da desiderare perfino la sua morte; uno shock subito in età adulta che cambierà per sempre la sua vita, allontanandolo dalla musica; il tema della morte, intesa qui come la fine di ogni male e quindi come un mezzo, estremo e definitivo, che può porre termine alle proprie sofferenze. Spunta allora il tema dominante del romanzo, ossia il senso di colpa. È il rimorso il vero filo conduttore dell’intera narrazione, la bussola che il lettore dovrà usare per potersi orientare nei meandri più oscuri dell’animo umano. Il protagonista sale così sul banco degli imputati per essere giudicato e poi condannato dal tribunale della propria coscienza. E la sentenza che il giudice pronuncerà, a conclusione del lungo processo, lascerà esterrefatti anche i lettori più incalliti. L’unico modo per non arrivare “impreparati” alla fine della storia è quello di non trascurare neanche il più piccolo particolare che l’autore si è dilettato a disseminare tra le pagine del libro. Dopotutto il diavolo si nasconde nei dettagli.

Chi è l’autore

Michele Pastoressa è nato il 28 giugno 1977 a Bitonto (BA). Dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica si è iscritto alla Facoltà di Giurisprudenza di Bari, continuando ancora oggi a coltivare la sua passione per il diritto e la scrittura.
Ha pubblicato:
– Oltre gli occhi solo la follia, Albatros, 2011;
– Piccoli delitti alla luce del sole, Montecovello, 2012;
– Il sonaglio, Colors & Gold Entertainment, 2013;
– Al di là del cancello, Montecovello, 2017;
– Le radici dell’inganno, Montecovello, 2018;
– Il giardino dei sensi, Historica Edizioni, 2019;
– Il dono, Historica Edizioni, 2019;
– Una rosa tra i rovi, PAV Edizioni, 2022
– La felicità del boia, Rudis Edizioni, 2022.
Con queste pubblicazioni ha vinto numerosi premi.

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