Autore: La Redazione
Ti Devo Parlare
Estratto
“Tremavo ma non per il freddo. Tutto intorno a me era silenzioso anche se eravamo all’aperto. Non riuscivo a smettere di guardarla, sembrava stesse dormendo tranquilla. Non vi era nulla di strano se non che non era a casa sua e c’erano delle macchie scure che turbavano la continuità del motivo regolare del suo abito.
Rimasi in piedi immobile non sapendo cosa fare. Aprivo e chiudevo le mani per tranquillizzarmi. Mi stavo agitando lo sentivo, ma dovevo controllarmi. Iniziai a camminare avanti e indietro senza una meta in particolare e allo stesso tempo non perdendola mai di vista. L’aria si stava impregnando di un odore forte, metallico. Macchine lontane e ignare sfrecciavano sulla strada principale. Poi di punto in bianco lo vidi e la situazione peggiorò. Come era potuto succedere? E cosa avrei dovuto fare a quel punto? Di una cosa ero certo, non volevo tornare in quel posto. Eravamo solo noi, ma non lo saremmo stati per sempre. Qualcuno poteva arrivare da qualsiasi direzione, vi erano diversi accessi a quella strada.
Mi ripetei a mente quelle parole cementificate nella mia memoria da anni ormai, mentre respiravo con la bocca aperta e muovevo le dita. E poi all’improvviso arrivò la soluzione. Rimasi immobile qualche secondo, tutto divenne chiaro nella mia mente. Fui molto rapido, con movimenti precisi e coordinati anche se non li avevo mai provati prima. Caricai la ragazza in macchina nei sedili posteriori, forse sarebbe stato meglio nel bagagliaio ma preferii occuparlo con ciò a cui tenevo di più. Percorremmo tanta strada, guidai piano ma avevo paura. Non riuscivo a non girarmi indietro per controllare, come se si fosse potuta muovere o se avesse potuto dire qualcosa.
Fu un’ansia inutile, andò tutto bene, come avevo previsto. Alla fine andai a mangiarmi una pizza e dopo due birre tornai a casa. Feci un giro dell’isolato per assicurarmi che nessuno mi avesse seguito. Il giorno dopo avrei sistemato l’altra faccenda, ma quella sera ero stanco e mi addormentai sul divano guardando il notiziario locale.”
Trama
22 febbraio 2009, una fredda domenica invernale che Arianna Pesco, come ogni fine settimana, dedica al riposo. Vive da sola in un appartamento in affitto, lavora in una piccola libreria e i genitori si sono trasferiti da tempo in Africa per attività di volontariato. La sua routine viene stravolta da una telefonata inaspettata da parte della polizia. Il nonno, Valeriano Pesco, è scomparso. Arianna si reca con tanti dubbi in commissariato dove incontra il commissario Tuono, già alle prese con un brutale omicidio di una ragazza di quindici anni, avvenuto lo stesso giorno della scomparsa del nonno. L’indagine per la sparizione del nonno finisce in secondo piano ma non per un poliziotto, Luciano, che sembra interessarsi al caso spinto da motivazioni personali piuttosto che lavorative. I genitori intanto rientrano dall’Africa e il rapporto con il padre, incapace di accettare la situazione, diventa difficile da gestire. Arianna decide di dare il suo contributo alle indagini e scopre dei diari del nonno in cui vengono descritti racconti e persone di cui non aveva mai sentito parlare e che potrebbero essere utili per ritrovarlo. Scavando nel passato del nonno Arianna incontrerà ex amici e conoscenti che invece di aiutarla nella sua ricerca sembrano abbiano tutti qualcosa da nascondere. A complicare le cose si aggiungono problemi lavorativi e la scoperta di essere perseguitata da uno sconosciuto.
Ti devo parlare è un libro che mette in luce la volontà e la necessità di una comunicazione spesso data per scontata. Arianna scoprirà segreti difficili da accettare che cambierà il rapporto con la sua famiglia e la porterà a guardare il mondo che la circonda con occhi diversi.
Tema del Romanzo
Ho iniziato a scrivere “Ti devo parlare” alla fine del 2019, quando ancora ignoravamo le parole COVID-19, pandemia e lockdown, anche se l’essere costretta in casa per tanti mesi ha di certo giovato alla realizzazione di questo progetto. L’ho scritto in tre mesi e revisionato per più di un anno.
L’idea della storia è nata da un racconto di mio padre sulla vita di mio nonno paterno , che non ho mai conosciuto. Alcuni episodi della sua vita mi sono sembrati così interessanti che sembravano tratti da un libro e non da una vita vera. Così ho deciso di usarli come base di una storia più complessa, modificandoli per adattarli al resto del romanzo. I racconti della vita del nonno Valeriano Pesco sono gli unici ispirati alla realtà, il resto è tutto frutto della mia fantasia. Ho inventato persone, luoghi ed eventi, immaginandoli come parte di una realtà parallela, eppure vicina alla mia vita quotidiana.
Ho sempre avuto la passione per la lettura e scrivere un romanzo è sempre stato un sogno nel cassetto. Con questo libro volevo mettermi in gioco e raccontare una storia che in qualche modo aiutasse anche a riflettere.
Chi è l’autore
Andrea Valeria Canosa nata a Grottaglie (provincia di Taranto) il 13/06/1989. Ha vissuto a Taranto, Parma, Siena. È sposata e attualmente vive a Roma. Laureata in Biotecnologie e con un Dottorato di ricerca, da sempre ha coltivato la passione per la lettura, prediligendo romanzi e gialli.
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