Autore: La Redazione
Che Dio Tassista
Estratto
“Lo notai all’autolavaggio. Era incastrato tra i sedili posteriori e stavo per appallottolarlo e buttarlo nel cestino dei rifiuti. «Un foglio senza alcun valore», pensai. Poi, mentre il rullo spruzzava acqua sul taxi, una curiosità: «A chi sarà appartenuto?»
Domanda senza possibilità di risposta, perché, non c’erano nomi e indirizzi, ma solo il disegnino di due cuori. Da lì, tre viaggi, come mi accade prima di prendere sonno: io da cliente e la fantasia a fare da tassista.
Prima direzione: la stazione ferroviaria.
Rividi quella ragazza che qualche giorno prima era salita sul taxi dicendo con tono allegro «Alla Stazione Centrale, per favore». Eccola: si accomodava, tirava fuori dalla borsetta specchietto, rossetto e fard, si rimirava e sorrideva.
«È suo» pensai. «Non può essere d’altri. Le sarà caduto proprio mentre faceva maquillage.»
Altri ritocchi sul treno che la portava verso il suo amore, l’arrivo, la corsa e l’abbraccio. Due cuori e una capanna! Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia!“
Trama
Ogni sera sul taxi GIOVE 100 accade l’imprevedibile.
Al culmine di un percorso lavorativo complesso, Claudio Rossini decide di “fare proprio” il cambiamento in un freddo pomeriggio svedese e, folgorato dalla filosofia del downshifting (la cosiddetta semplicità volontaria per intendere chi decide che la propria vita debba mettere una marcia inferiore) e si trasforma in un “neofita del taxi”.
Il racconto è un sottile viaggio nella mente del “milanes ciapà” (il milanese preso da mille impegni), che finge di essere disinteressato ma poi, come l’autore, si rivela assolutamente un voyeur cinico, curioso di capire cosa accade al di là di ogni fantomatico buco della serratura.
Ogni giorno a Claudio, mentre si trova alla guida del suo taxi, succedono cose incredibili. Molto spesso gli capita di incontrare persone fuori dagli schemi, che hanno qualcosa da raccontare, o di finire lui stesso in avventure spesso anche maliziose e intriganti. Egli diventa protagonista in prima persona, o testimone oculare, di storie metropolitane
Cullato da un’ironia pungente, il lettore nel giro di poche pagine spesso “rimbalza” da storie ironiche e divertenti, che gli strappano più di un sorriso, a episodi intriganti in un climax di sensualità e passione, ad altri drammatici che, al contrario, gli lasciano la sensazione di amaro in bocca.
Tema del romanzo
Nell’immaginario collettivo il tassista di notte è sempre foriero di mille racconti e di mille avventure incredibili. Ho deciso di scrivere “Che DIO tassista” per condividere con i lettori alcuni episodi della “MILANO by night” realmente accaduti. La narrazione, tuttavia, avviene da un punto di vista molto particolare: quello di GIOVE 100, un “neofita del taxi”, come ama definirsi. Claudio Rossini, il protagonista del mio libro, è un uomo di circa quarant’anni che, dopo aver effettuato un percorso di studi complesso, inizia a lavorare come giornalista, poi in una multinazionale e, durante un meeting internazionale in un freddo pomeriggio svedese, prende la decisione di licenziarsi e di cambiare vita.
Sono certo che, pur essendo un mestiere che molti ritengono faticoso, è un lavoro che consente di “assecondare” i ritmi di vita e di aumentare il tempo di qualità con la famiglia o con gli amici, molto più di quanto non si possa credere.
Negli anni in cui è attuale parlare di work life balance (equilibrio fra sfera lavorativa e privata) e di smart working (lavoro agile da casa), “Che Dio tassista”, oltre a rappresentare una raccolta di aneddoti più o meno intriganti, vuole anche essere un pungolo, uno stimolo a mettere qualche marcia in meno per tutti coloro che sono alla ricerca di un “piano B” nella vita. Il mio libro vuole essere uno stimolo a cambiare lavoro e…perché no, vita, uscendo dalla logica del criceto nella ruota, e trovando un lavoro che consenta di seguire le proprie passioni: ad un certo punto della mia vita ero giunto ad una scelta determinante: qualsiasi mestiere avessi intrapreso, avrei dedicato del tempo ad una “vecchia” aspirazione, coltivata fin da ragazzo, scrivere. Pensai: “Potrei essere un tassista-scrittore. Perché no?”
Chi è l’autore
Appassionato di racconti, Vincenzo Pezzarossa nasce a Milano.
Si laurea in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica e consegue un Master in HR Digital Management. Inizia a lavorare come giornalista, fino a quando scopre il Project Management presso una software house. In seguito, ha speso più di 10 anni lavorando nella gestione di numerosi clienti del Retail per una multinazionale: come Professionista di Marketing prima, e di HR Company Organisation poi. Dopo aver seguito un progetto internazionale in qualità di “Communication and Change Management”, decide di attuare “il cambiamento” vivendolo in prima persona.
Ama rapportarsi, in maniera empatica, con le persone, anzitutto sapendo ascoltare. Pertanto decide di relazionarsi con i ragazzi, insegnando presso una scuola pubblica e poi decide di fare il tassista a Milano, osservando la città dal punto di vista di Giove (la sua sigla).
“Che Dio tassista” è il suo libro d’esordio.
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