Autore: Michele Larotonda
È passato un anno!
Lo scrissi tanti anni fa in uno dei miei primi scritti: l’importante è cominciare, un po’ come antitesi alla canzone l’importante è finire.
Una riflessione su quanto sia molto più complicato far cominciare qualcosa. Intendiamoci, non voglio dire che tutto quello che viene dopo sia facile e che sia tutto in discesa (anzi), ma l’inizio, il primo segnale, il primo vagito è fondamentale per tutto quello che verrà dopo.
È passato un anno!
Se mi guardo indietro, ripenso ai mesi che precedettero tutto questo.
Non stavo vivendo un periodo molto felice e, nonostante tutto, è sempre stata la scrittura che mi ha salvato. Ricordo pure quella persona sconosciuta mi disse: “Tu hai questo dono, usalo, sfruttalo” e così mi sono trovato a guardarmi dentro e attorno.
Cos’ho visto?
Ho fatto tanto nella mia vita: musica, cinema fotografia, comunicazione, tre romanzi, riviste e giornali, ma mancava qualcosa. Qualcosa di mio, uno spazio mio, un “posto” da condividere con altri come me. Alla fine, ecco l’intuizione ed è nato il Barnabò.
All’inizio non vi nascondo che neanche io sapevo come avrei potuto realizzare tutto questo. La prima parte del mese di marzo è stata dedicata a riflettere quale nome dare a questa nuova avventura e, come ho detto tante volte, l’ispirazione è venuta osservando i miei libri di Dino Buzzati e in particolar modo Barnabò delle montagne…bello, forse un po’ ridicolo, forse non credibile, ma barnabò suonava proprio bene, se poi magari ci aggiungo un articolo determinativo, fa molto giornale.
Il nome c’era, ora bisognava capire come andare on line, quale portale usare e alla fine Altervista mi è sembrato quello più adatto, per intuitività e freschezza, in una sola parola pop. Costruisco la prima bozza del blog e contatto il mio fidato amico Stefano Cantoni a cui avevo già accennati qualcosa e lui, entusiasta, è il primo che è salito a “bordo” di questa magica follia.
Stay hungry e stay foolish diceva Steve Jobs e questo Barnabò aveva fame ed era una scommessa da portare avanti come dei folli.
In pochi giorni si sono aggiunti: Sabrina Fava, Lorenzo Grazzi ed Antony Russo e la cosa che mi ha stupito di più era l’entusiasmo per qualcosa che non c’era ancora. Per qualcosa che era solo un’idea, per qualcosa sui cui un buon scommettitore, un buon giocatore di poker avrebbe puntato molto poco.
Eppure, eccoci. Arriva il 29 marzo di un anno fa e il Barnabò è on line sia sul web, sia sui social principali Facebook e Instagram. Nel giro di pochi giorni arrivano i primi follower e ora dopo ora continuano a crescere. Con l’arrivo dei lettori, arrivano i primi commenti: entusiasti, curiosi ed esterrefatti per la proposta editoriale nuova e decisamente pop. Uno spazio dove non si fanno commenti a sproposito, non si prende una posizione, ma ci si limita ad esporre i fatti per quello che sono. La ragione va ricercata nel bisogno ancestrale di verità, senza alcun limite e senza distinzione di argomenti. Obiettivo che ci porta a pubblicare articoli che parlano di Umberto Eco e Homer Simpson, di Stephen King e Max Felicitas, di omosessualità e di LGBT, di serie tv e di peli pubici. Insomma, tutto quello che ci circonda lo trovate su queste pagine.
Dopo qualche tempo, il Barnabò approda anche su Tik Tok, Pinterest e Twitter, l’occupazione social è completa, ma non basta. L’entusiasmo che c’è dietro cresce giorno dopo giorno e poco prima dell’estate, dopo solo tre mesi di vita decidiamo che è giunta l’ora di metterci la faccia e così ci siamo iscritti alla Fiera Edita di Milano. Un’esperienza unica, non solo per i contatti che abbiamo preso, le conoscenze con le realtà indipendenti dell’editoria, ma anche perché era la prima volta che ci incontravamo tutti insieme. È stato stupefacente scoprire che nonostante le nostre distanze geografiche, pareva che ci conoscessimo da sempre e che ci fossimo visti appena il giorno prima. Una cosa rara di questi tempi.
Nel frattempo, è nato Fiction, il mensile di racconti del Barnabò che ha ospitato fino ad oggi numerosi autori con le loro storie. Abbiamo aperto la nostra newsletter che arriva direttamente ogni quindici giorni sulle caselle postali degli iscritti. Tante sorprese ci aspettano e tanti progetti sono già in cantiere.
È passato un anno, ma sembra ieri.
È passato un anno, ma abbiamo ancora voglia di fare.
È passato un anno, ma manteniamo il nostro entusiasmo.
È passato un anno e passeranno altri e noi ci saremo ancora.
Buon compleanno Barnabò.