AI GENERATOR PER VIDEO

AI GENERATOR PER VIDEO

Autore: Andrea Satta

Benvenuti alla terza e ultima parte dedicata all’entusiasmante mondo dell’intelligenza artificiale. Dopo la prima puntata incentrata sullo sviluppo di immagini attraverso le app scaricabili per Android sui vostri smartphone, la seconda si era focalizzata sullo sviluppo delle stesse, ma attraverso siti web, quindi senza usare il telefonino. Entrambi gli approfondimenti sono stati ben accolti, tanto che il mio primo articolo è finito in un web magazine IlBarnabo (il link lo trovate qui di fianco). Questa volta mi soffermerò su un aspetto che trascende l’arte vera e propria e si focalizza nel dare forma e sostanza ai testi e le poesie dei cantanti.

Veniamo di approfondirlo. Come grande amante della musica, non dico di essere un esperto, ma conosco i fatti più salienti di vari artisti, soprattutto quelli che accompagnano la colonna sonora della mia vita: chiunque ne ha una, sia che si tratti di ascoltare solo Bach, Canti Gregoriani, Rita Pavone, Cristina D’Avena, musica Gospel od altri generi e artisti. I migliori artisti sono stati capace di dare voce e l’anima alle gioie, le paure, le sofferenze e gli amori in ciascuno di noi e per tale motivo raccolgono il nostro favore a discapito di altri, a volte più blasonati. Mi basti citare “La donna Cannone” di Francesco de Gregori come esempio lampante di pura poesia al servizio della musica (o è il contrario?) Restando nello scenario italiano, mi approccio con un altro esempio e cioè con quel “Teorema” di Marco Ferradini, capace di fare una devastante disanima sui rapporti uomo/donna, in un discorso fra due amici, uno disilluso e l’altro pregno di vita. Talmente attuale da colpire e infierire ancora oggi (e che difatti non piace alle signore). Ora, sul panorama internazionale e soprattutto anglosassone, la lingua inglese la fa da padrona: anche se famosissime, ci sono canzoni concettualmente una ciofeca. “Under Pressure” dei Queen è un esempio lampante di una canzone musicalmente perfetta e immaginifica ma dal testo vuoto e infantile. Poi lasciamo perdere l’attuale stato musicale, di una tristezza da aprire una parentesi sul suo declino stilistico.

David Bowie, Bob Dylan, Neil Young, i Led Zeppelin, gli Abba, John Lennon, Lou Reed, ma la lista sarebbe lunga (non troppo) per abbracciare chi ha fatto della musica la loro ragion d’essere. Perciò, proprio in virtù di queste leggende e della conoscenza con le AI, a qualcuno gli è venuto in mente… diciamo un illuminato dalla divina provvidenza… si è domandato perché non dare forma e colore ai loro testi preferiti con l’intelligenza artificiale? Da questa semplice idea sono nati videoclip particolari.

In pratica, prendi una singola strofa musicale della canzone, la inserisci all’interno dell’intelligenza artificiale e aspetti che crei l’immagine più bella o pertinente, così come vi ho illustrato nel mio primo articolo. La salvi come vuoi te: in ordine di testo, rinominandola col testo eccetera. Poi in video editing si monta sopra la sequenza di immagini create, la musica, ed il gioco è fatto. Si è riusciti a generare un video clip generando con immagini ciò che si poteva pensare attraverso la propria fantasia. Questo, se ci pensate bene, avviene con i videoclip specifici su certe canzoni e non su altre, ed in tempi non sospetti con le sigle dei cartoni animati, anche se dovessi creare un video con la sigla di Ufo Robot Goldrake in cui si cita testuali parole “insalata di matematica”, non so cosa ne penserebbe il buon vecchio Goldrake.

L’idea non è male e proverò a svilupparla nel tempo libero per il gusto di vedere quali ciofeche sarò capace di generare. Ma abbiamo un primo ostacolo: come saprete, queste applicazioni funzionano bene e meglio con la lingua inglese. Con la lingua italiana non è il massimo e perciò saremo costretti ad usare un qualsiasi traduttore per trasformare le parole da italiano all’inglese, in seguito copiarle, incollarle nella nostra AI preferita e salvare l’immagine che meglio si presta all’interpretazione del testo. Se dovessimo salvare la prima che ci viene proposta, è possibile trovarci difronte ad un’immagine di un ufo a forma di insalata di matematica, piuttosto che un’insalatiera (ora che ci penso, l’idea è così scema da risultare figa!)

Poi ovviamente viene l’editing. Ci sono molti programmi a pagamento ed altri agratis che possono svolgere un buon lavoro. Ma se ne ricercate uno gratuito di base, ma sufficientemente complesso per altri lavori di un certo spessore, anche se non mi pagano per pubblicizzarli (sic!), Hitfilm Express fa al caso vostro. Lo uso per lavori commerciali e il risultato finale è molto professionale.

Terminato il montaggio, non dovrete fare altro che pubblicarlo sul social che preferite. Di seguito trovate alcuni video che hanno fatto anche discutere, perché per esempio, non si capisce come mai nel finale della canzone dei Queen “Don’t stop me now”, l’AI abbia generato immagini tenebrose. Ma in questo caso i meno attenti non si sono resi conto che la colpa non è dell’AI, ma è farina del suo creatore (infatti non puoi scriverci la cantilena finale, cantata in DA DA DAAAAAA, AH AH).

AGGIORNAMENTO: mentre revisionavo il testo, giunto al fatidico Da Da Ah Ah… ho avuto l’insana idea di caricarlo su DREAM. AI per vedere cosa sarebbe successo… Beh, non ci crederete, ma ha generato sta roba. Ve lo giuro e anche se revisiono con la febbre a 38, sono rimasto sbigottito. Come possa generare un’immagine dal nulla, è un mistero:

Vi chiederete… ma per gli assoli? Beh, semplicemente seguite l’onda del testo originale e caricate quelle immagini scartate o come fanno alcuni autori, inserite i ritratti del cantante o del musicista o dello strumento musicale usato al momento dell’assolo. Bene, spero di esservi stato di aiuto. Se siete giunti fino a qui, mettete un like e commentate. Alla prossima.