Autore: Silvia Vercesi
Arriva direttamente da New York la notizia della nuova moda dei party letterari, dove ci si trova a cellulari spenti, o addirittura senza cellulari, per leggere insieme libri e commentarli, perché al giorno d’oggi c’è un gran bisogno di prendersi delle pause dalla tecnologia che tende a creare dipendenza ed isolamento.
Quando ho letto questa notizia, che da una parte mi ha fatto certamente piacere, dall’altra ho pensato, ma che notizia! Con una rilevanza internazionale, sostanzialmente si dice che della gente si ritrova insieme a leggere dei libri; ok, l’accento è posto sul fatto che sarebbero vietati i cellulari, ma alla fine si tratta sostanzialmente per l’appunto di leggere dei libri insieme ad estranei, che poi a tendere diventeranno nuove conoscenze ed amicizie. Eppure, eppure, questa modalità mi ha ricordato qualcosa…
Qualche anno fa, nel quartiere cooperativo dove abitavo, a seguito di un importante lascito librario, era stata allestita una sorta di piccola biblioteca con tutti i suoi scaffali, ma anche con tavoli, poltroncine da lettura e persino un piccolo angolo ristoro. Lo spazio veniva riorganizzato all’occorrenza per ospitare eventi culturali come conferenze, presentazioni di libri, proiezioni di film e dibattiti. Insomma, non solo una biblioteca di quartiere, ma anche un piccolo centro culturale, ed infatti così si chiamava e all’ingresso c’era anche un cartello che invitava ad abbassare il volume dei cellulari e di farne un uso consapevole; non eravamo a New York, ma a volte abbiamo piccole e interessanti realtà proprio sotto casa, non adeguatamente valorizzate e pubblicizzate e magari siamo così presi nel guardare lontano, che non ci accorgiamo di autentiche piccole perle che abbiamo la fortuna di avere a pochi passi da noi!