10.000 BIGLIETTI PER L’INFERNI, VENDESI !

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Autore: Antonio De Falco

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Eravamo lì, distesi sull’eternità ed era come avere delle braci ardenti che intrappolavano i nostri cuori: era la fretta di vivere. Eravamo agli inizi della nostra gioventù, nonostante tutto per me era già amore ed era già profumo di rose nei tuoi capelli accarezzati dal vento… Per te era semplicemente vita, tu volevi vivere e scoprire cosa ti attendesse al di la del mare, al di là dell’orizzonte o probabilmente al di là della vita stessa. Ti guardai, ti osservai e addirittura ti denudai a tua insaputa e ti feci mia, ogni tuo lineamento o ogni tuo ritaglio era un petalo in più o una spina in più … Mi chiamarono alle armi, chiamarono per uccidere qualcun’altro solo perché probabilmente era nato nel posto sbagliato e io in quello che chiamano il posto giusto; ma giusto per chi? Cos’è il giusto, chi è che decide al di sopra di ogni nostra visuale. Non lo so, come non so perché alle mie lettere tu non risposi mai. Ero lì a caricare proiettili e a dispensare morte, ma la morte albeggiava nei occhi, ero lì a sparare ogni tipo di condanna a ragazzi come me, ero lì rannicchiato al freddo sotto la pioggia a chiedermi perché io fossi ” il giusto” e mi sentivo così solo al mondo… Fra fango e ossa mi spostavo, conquistavo i centimetri necessari per la vittoria della mia nazione, assaporavo il vino dolce dell’ammiraglio e dispensavo morte; e di te non c’era traccia alcuna. Una mattina, alla rugiada fresca d’innocenza, imbracciai il mio fucile e riempito lo stomaco d’orgoglio presi il passo più veloce che potevo avere e fuggii da tutto questo giusto, volli tornare in patria e soprattutto da te… Non c’era onore per i fuggiaschi, ma chissenefrega dell’onere! Io voglio vivere e cogliere margherite o semplicemente leggere poesie e ascoltare Mozart e non i mortaretti… Datemi la cella più buia che c’è! Così urlai al secondino, così dissi al giudice invece mi dissero ” sei giovane, sei utile alla comunità! Pagherai il tuo debito pulendo le sozzure delle strade! Va e sii riconoscente per questa grazia “… Andai e urlavo come un dannato, imprecai come uno scellerato a chiunque ” cane! Giuda Iscariota”! E per cosa? Solo perché in un sogno pensavo di averti trovato mentre seminavo tempesta, nel mio vagabondaggio e delirio indago su un nemico invisibile… E poi? E poi? Eccoti la, anche tu sei ti sei arruolata e anche tu sei partita … Si ma dal lato sbagliato, ed è da lì che raccolgo margherite e mi sento chiamare ” sei un folle ! ” ” Ahaha guardate quel pazzo con i fiori !!” È dà li che ho visto dove un seme muore ed è solo morendo che può lasciare traccia di se su una quercia .